martedì 18 dicembre 2007

Al Gore e la nuova mission ambientale

Chi cavalchera' a Rovato la nuova battaglia dell'ex vicepresidente americano. Gli sconvolgimenti climatici, l'aria irrespirabile, le contaminazioni dei cibi e dell'acqua, la sensazione che le malattie tumorali siano in aumento: tutto questo comincia a far vacillare le nostre certezze. A Rovato il prossimo campo di prova sara' l'approvazione del Piano Generale del Territorio, PGT: vedremo a che livello ci si spingera' nel consumo del nostro territorio. Dott. Aldo Rossi

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lunedì 10 dicembre 2007

Centrodestra e centrosinistra in agonia?

In questi giorni si ha l'impressione che sia Berlusconi che Veltroni facciano di tutto per rassicurare i loro presunti alleati per non scatenare una crisi irreversibile che faccia implodere il governo. La nascitura 4^ repubblica e' ancora in fase embrionale e Silvio&Walter non possono rischiare un parto anticipato e prematuro. Il nascituro deve crescere sano e quindi il tempo e' necessario e fondamentale per evitare le malattie infettive dell'infanzia legate alle fragili esperienze precedenti. Cosi e' se vi piace!
aldo rossi

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giovedì 22 novembre 2007

Partito della Liberta'

Ovviamente non puo' trattarsi solamente di una semplice sostituzione del nome e del logo; deve essere un nuovo new deal per la polica dell'area di centrodestra. Deve essere un vento che spazzi via i parrucconi della politica che rappresentano il male, si spera curabile. I nomi di questi parucconi sia a livello nazionale che locale sono ben noti ed i vari blog testimoniano la facilita' nell'individuarli. Che non si ripresentino ancora con una semplice spolverata di rinnovamento dichiarando di essere il nuovo che avanza.

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mercoledì 21 novembre 2007

Berlusconi: razza campione!

Riconquistata la centralita' della politica italiana si appresta a giocare all'attacco come gli italiani di centrodestra si aspettavano. Via i parrucconi della politica che tutto rovinano con i loro metodi da prima repubblica

aldo rossi

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lunedì 1 ottobre 2007

Rinnovamento del Comitato Comunale di FI a Rovato

Sabato 29 settembre 2007, si è svolto il Congresso Comunale di FI a Rovato.

Fossi un rovatese di centro destra mi sarei aspettato un'iniezione di gioventù che non vi è stata, avrei auspicato un ricambio generazionale che non vi è stato.

Sembra di assistere alla ControRiforma nella forma scolasticamente conosciuta.

Spero di sbagliarmi!

giovedì 20 settembre 2007

Congresso Comunale Forza Italia

FORZA ITALIA – COORDINAMENTO COMUNALE DI ROVATO
Congresso Comunale Forza Italia di sabato 29 settembre 2007
Votazioni presso Foro Boario a Rovato dalle h. 10.30 alle 13.00
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Alla cortese attenzione
Iscritti Forza Italia Rovato

Care amiche, cari amici
con questa lettera intendo innanzitutto invitarVi al congresso comunale di Forza Italia di Rovato per eleggere il nuovo coordinatore comunale ed i componenti del prossimo direttivo locale, nonché i delegati provinciali che eleggeranno il prossimo coordinatore provinciale.
Sono stato eletto nel marzo 2003 e ora dopo 4 anni lascio l’incarico con rammarico in quanto i risultati delle ultime amministrative di quest’anno non hanno avuto l’esito sperato per una serie di motivazioni che ora argomenterò.
Nelle recenti elezioni amministrative del 27-28 maggio 2007 il sottoscritto ha coordinato il locale comitato comunale, affiancato all’ultimo momento, per volere del coordinatore provinciale, da Gianluigi Raineri al quale erano state assegnate le competenze relative alla gestione delle elezioni amministrative. Direi che non si è trattato di un atteggiamento democratico bensì di una arrogante intromissione esterna che ha portato ai risultati che tutti ben conosciamo.
Mi sono ribellato a tale comportamento in quanto non ritenevo e non ritengo corretto e democratico l’atteggiamento di un partito che mi lascia coordinare il comitato fin dal marzo 2003, giorno della mia nomina con regolare elezione, e poi, nel momento politico più importante, si lascia influenzare dai soliti “prepotenti” che intendono sovvertire il naturale ordine delle cose a loro vantaggio.
Mi sono ribellato ma poi come al solito, sbagliando lo ammetto, mi sono messo a lavorare per il bene del partito. Devo onestamente confessare che sono stato troppo arrendevole e che avrei fatto meglio a reagire a quella imposizione antidemocratica che maldestramente ho subito ed accettato.
Inutile ricordare che oggi, a elezioni perse, c’è chi predica che il comitato comunale è tutto da rifare ed azzerare e che bisogna rinnovare con volti nuovi. Peccato che coloro che predicano queste demagogiche verità siano gli stessi che hanno influenzato e determinato tutte le decisioni che hanno portato ad una ben determinata e precisa linea politica che il sottoscritto non ha mai condiviso ma solamente ed erroneamente subito.
Vi invito a cambiare veramente votando l’amico Renato Pasinetti come nuovo Coordinatore Comunale di Forza Italia e tutti i giovani candidati all’interno del direttivo.

Vi aspetto sabato 29 settembre 2007 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 per cambiare con il vostro voto
Rovato, giovedì 20 settembre 2007
Aldo Massimo Rossi – Coordinatore Comunale FI Rovato

martedì 11 settembre 2007

La scelta della libertà - di Gianni Baget Bozzo

La nascita del Partito della Libertà ha distolto l'attenzione dal Partito Democratico e ha mostrato che Berlusconi può costruire un partito con un atto della volontà, mentre la nascita del Pd sembra un compito immane per riprodurre uno schieramento identico a quello che c'era prima. Ma il Partito della Libertà va considerato come una novità del linguaggio politico, perché i giornali e la televisione della Brambilla esprimono una contrapposizione radicale al contenuto ideologico e politico dell'attuale esecutivo. Il governo Prodi è stato culturalmente ricostituito attorno al ruolo politico della classe e ai sindacati delle tre confederazioni storiche come organo di essa. Ma la classe non è più una realtà: in un Paese delle piccole e medie industrie il lavoro dipendente si sente cointeressato alla propria azienda e al suo futuro. Il ceto medio è divenuto ora il cittadino medio e quindi il blocco che si è rivelato maggioritario nel Paese. Il peso della sinistra antagonista sta nel fatto che essa pone in evidenza la dimensione di classe, però è la cultura di tutto il governo a trarre la sua legittimità politica dal consenso dei sindacati. Ciò ha radicalizzato l'elettorato del centrodestra.

La Brambilla offre un modello linguistico che interpreta questa tensione, cui la grande stampa ha dato spazio indicando i politici come la «casta» degli intoccabili. La Brambilla interpreta un linguaggio che riprende in forma più ampia temi che erano stati finora propri della Lega. In questo senso, l'intuizione di Berlusconi di dare qualità politica al Partito della Libertà gli consente di indicare i fini della politica che egli si propone, cioè un blocco politico del cittadino medio contro un governo esercitato in nome della classe che non esiste più. E se si aggiunge al tema fiscale quello della crisi della legalità e della porta aperta, senza più vincolo, all'immigrazione extracomunitaria, si comprende che oggi nel Paese il problema dell'esistenza concreta fa aggio su quello della libertà e su quello stesso del federalismo fiscale. Il limite della Lega sta nel fare ancora di questo tema il centro della sua politica, quando è in corso una crisi globale dello Stato in cui esso non può garantire il diritto alla sicurezza, il fondamentale dei diritti. Il federalismo fiscale è una strada che non conduce da nessuna parte e che suppone uno Stato nazionale che oggi non c'è più.

Con l'operazione Brambilla, anche gli altri partiti della Casa delle Libertà hanno dovuto prendere atto che esisteva ormai una posizione socio-politica, quella del cittadino medio contro lo Stato impotente sul piano della legalità e pervasivo su quello della fiscalità. Casini ha abbandonato il concetto di centro e ha accettato di parlare un linguaggio radicale, come egli stesso ha detto: non a caso, si è avvicinato al problema della lotta contro il fisco. Ed egualmente Alemanno è stato spedito da Fini al vertice di Lorenzago. I due partiti alleati di Forza Italia, sia Udc che An, avevano sempre accentuato la loro funzione di mediazione tra il popolo di destra e le istituzioni, criticando il populismo della Lega.

Berlusconi ha compreso che la Casa delle Libertà è stata logorata dall'Udc e che il partito unico farebbe di Fini il centro dell'alleanza, perché solo Alleanza Nazionale è disposto a farlo. Così si appropria del partito unico nella forma del Partito delle Libertà, ma lo rende relativo a se stesso. Egli pensa alla lista che guiderà alle elezioni come una sintesi attorno ai diritti e alle esigenze dell'italiano medio contro il regime classista e fiscale imposto da questa maggioranza. In questo senso il proporzionale senza premio di maggioranza può costituire una opzione, tanto più che solo Berlusconi è colui che ha interpretato il cittadino medio legato al privato come fondamento di un blocco culturale, sociale e politico. E ha ottenuto anche il vantaggio di obbligare gli alleati a fare i conti con la realtà sociale e a non fare delle mediazioni con la sinistra il mezzo per ottenere da essa la legittimazione politica che li distinguerebbe da Forza Italia e da Berlusconi. Così Berlusconi farebbe della sua formazione l'esponente di una politica alternativa che risponde al bisogno di una parte consistente degli elettori. Ciò non toglie il valore della mediazione politica e quindi dell'acquisito istituzionale di Forza Italia.

Con l'iniziativa della Brambilla Berlusconi ha scombinato le carte del centrodestra e ha obbligato anche l'Udc e An a schierarsi al suo fianco nel conflitto istituzionale col governo della sinistra. Il governo Prodi ha radicalizzato l'opposizione in una misura che l'opposizione stessa non prevedeva.

Gianni Baget Bozzo

lunedì 23 luglio 2007

ROVATO: la difesa del posto di lavoro

Giornale di Brescia di Domenica 22 luglio 2007 - Lettere al Direttore
Tutti invocano i piaceri futuri della globalizzazione, gli effetti benefici del mercato allargato, le liberalizzazioni spinte in Italia (leggi decreti Bersani) e nessuno si preoccupa degli effetti che queste mutazioni possono portare nel breve e medio periodo.
Tutti crediamo che un mercato mondiale porti dei benefici in quanto vi sarà una concorrenza talmente forte da far sì che i beni di consumo siano offerti al miglior prezzo possibile.
Teoricamente tutto ciò è vero!
Peccato che nell’economia vi siano delle variabili:
per esempio la distanza dal mercato finale, che incide nei mezzi di trasporto e quindi sul costo finale del bene;
per esempio le condizioni climatiche che possono incidere sui costi energetici;
per esempio l’approvvigionamento che sarà gravato dalla distanza della materia prima;
per esempio dal costo della vita, variabile di luogo in luogo, per tutti i precedenti fattori “produttivi”.
A tutto questo dobbiamo aggiungere i costi della produzione che variano di paese in paese creando luoghi maggiormente appetibili, per l’impresa, in termini di minori costi di produzione.
Nei paese in via di sviluppo (PVS) tutto questo è visibile ed un esempio è dato dai paesi del sud-est asiatico (Taiwan, Corea), dai paesi dell’est europeo e più recentemente dalla Cina e dall’India.
Per ristabilire un campo di gioco equo il mercato deve essere regolato: semplice. Altrimenti saremmo nel famoso “far west” del primo arcaico libero mercato: grezzo, funzionale ma difettoso!
Le imprese sono in questo caso dei semplici “player” e non possono far altro che miscelare al meglio i fattori produttivi cercando di ottimizzare sempre più gli stessi. Ovvio che, se sul mercato vi sono dei competitori, la scelta è obbligata per le imprese e rivolta a rimanere in gioco. Chi sbaglia paga e viene eliminato. Possiamo certamente dilungarci sulla moralità o meno delle imprese che delocalizzano la loro produzione dove è alto il ricorso al lavoro minorile ma non è questo il ruolo che loro spetta.
A livello internazionale le nazioni, le comunità internazionali, il WTO, i sindacati (perchè no) potrebbero impegnarsi maggiormente e imporre delle sanzioni, leggi dazi, nei confronti di questi paesi che non riconoscono i più elementari diritti: dal lavoro minorile, ai diritti previdenziali ed assistenziali.
A livello nazionale gli stessi organi di controllo, per difendere i posti di lavoro, potrebbero farsi carico di convincere il governo ad essere più competitivo ed attraente nei confronti degli investitori internazionali in termini fiscali e contributivi.
In Europa abbiamo una delle più alte tassazioni (anche la Germania se ne è resa conto e dal 2008 intraprenderà la strada della diminuzione delle imposte) e non possiamo sempre negare l’evidenza spargendo i fumogeni dell’evasione fiscale. Esiste, innegabile! Il problema deve essere risolto ma non possiamo distruggere un tessuto produttivo in nome di questa. Dobbiamo controllare ed eliminare le imprese che distruggono la competizione, drogano la concorrenza applicando metodi sleali come la frode fiscale, la falsa fatturazione, la manodopera in nero. Cerchiamo di essere severi ed implacabili davanti a queste situazioni! Ne beneficeranno tutti! Si tratta di ristabilire la legalità. L’Italia paese dell’impunità!
Credo sia giunta l’ora di non ascoltare più le stridule sirene (vero on.le Squassina) che inveiscono contro il “cattivo capitalista americano che investe in uno stato, quello polacco, dove non è garantita nemmeno la pensione”! Lasciamo da parte gli americani ed i polacchi e laviamo i panni sporchi in casa nostra in silenzio e con coraggio.
Che ciascuno faccia la sua parte compresi i sindacati che sono ben rappresentati nelle due più alte cariche dello stato (dopo il Capo delle Stato): penso si tratti di un record a livello mondiale!

lunedì 25 giugno 2007

Forza Italia a Rovato non è commissariata

Interrompo il silenzio stampa solamente per smentire alcune dichiarazioni, inattendibili ed inopportune in quanto rilasciate da persona che non ricopre e che mai ha ricoperto alcuna funzione di portavoce ufficiale di Forza Italia a Rovato apparse sui giornali mensili in distribuzione nel Comune di Rovato.
Il Comitato Comunale di Forza Italia è tutt’ora retto dal sottoscritto che durante le Elezioni Amministrative, come avvenuto nei Comuni Di Cazzago, Darfo e Desenzano, è stato affiancato da un responsabile di Collegio. Prassi che personalmente non ritengo nè corretta ne limpidissima ma che in tutta la provincia di Brescia abbiamo accettato.
Per diritto di cronaca

giovedì 14 giugno 2007

Astensione dal Consiglio Comunale di Insediamento

Nel recente Consiglio Comunale del 6 giugno scorso tutto il gruppo consiliare di Rovato delle Libertà si è astenuto dal partecipare facendo leggere una propria dichiarazione.
Personalmente, come quasi tutti i consiglieri neo eletti mi sono adeguato, in nome della maggioranza, al silenzio, evitando di esprimere il mio parere in merito all'esito elettorale.
Così ovviamente non vale per tutti e proprio in Forza Italia vi è chi alza la voce chiedendo una più adeguata rappresentanza politica che sappia "rispettare le esigenze degli stessi rovatesi".
Ritengo che ciascuno si debba assumere le proprie responsabilità; il sottoscritto se le assumerà tutte quante le sue responsabilità ma sicuramente tutti coloro che hanno guidato ed indirizzato il timone verso una scelta politica ben precisa saranno chiamati al giudizio da tutti gli elettori di Forza Italia.
Ritengo che vi sia necessità di un maggior coinvolgimento democratico e di una partecipazione reale alla vita politica evitando, come il diavolo, di mettere inadeguati coperchi a pentole in ebollizione.

Propaganda mediatica della sinistra governativa: spostare l'attenzione

Come mi aspettavo la sinistra ha piazzato la solita inchiesta sull'evasione fiscale che è stata raccolta da tutti i mass media al solito allineati al potere sinistro.
Tutto ciò seguendo i crismi della classica metodologia di disinformazione spostando l'attenzione da ciò che cominciava a dare fastidio, molto fastidio: ovvero
a) per coprire gl scarsi risultati delle recenti amministrative, che hanno visto arretrare il centro sinistra in molti comuni;
b) per coprire le malefatte di Visco che sempre più assetato di contribuenti, da un lato crea danni a non finire nella normativa fiscale e dall'altra cerca di mettere le redini alla guardia di finanza cercando di asservirla a proprio ministero. Vi ricordate i proclami della sinistra a difesa dellndipendenza della magistratura. Spazzatura!
c) per coprire le intercettazioni a d'Alema e Fassino che imprudentemente sono stati beccati a tifare, e non solo, ma addirittura a favorire certe aggregazioni dell'Unipol (conosciuta Assicurazione autonma!).
Che vergogna. In un paese normale tutto questo avrebbe portato alle dimissioni a tempo indeterminato di tutti i politici coinvolti. In Italia no. Siamo ancora un paese sudamericano.

sabato 2 giugno 2007

Rovato: Consiglio Comunale il 6 giugno 2007 alle 20.30

Il prossimo mercoledì 6 giugno 2007 alle 20.30 vi sarà il primo Consiglio Comunale dopo le recenti amministrative del 27 e 28 maggio.

Guardia di Finanza a Rovato: confermato si trattava solo di spot elettorale

Come avevamo detto la previsione di portare la Guardia di Finanza a Rovato era solo uno spot elettorale- Infatti era assudo pensare e credere che un ivestimento di 4,2 milioni di euro a carico del comune di Rovato contro circa 10.000 euro annuali di locazione a carico del corpo della GdF potessero ritenersi congrui e compatibili.
La Provincia ha di fatto detto no al progetto approvato in prima batuta dal consiglio comunale di rovato prima delle elezioni amministrative.

mercoledì 11 aprile 2007

Consiglio Comunale a Rovato 11.4.2007

1. Formalizzazione federazione gruppi consiliari di tutto il centro destra;
2. I consiglieri Giuseppe Gussago e Aldo Rossi di FI abbandonano l'aula durante la votazione dell'ennesimo piano integrato. Con questa tendenza il prossimo PGT sarà una mera ratifica di quanto già adottato con tutti questi Piani Integrati

sabato 31 marzo 2007

CEI: NO ai DICO ma nessuna scomunica

Attesa, e prevista, è uscita la nota pastorale della Cei sui «Dico»; che può essere sintetizzata in tre aggettivi: inaccettabile e pericoloso il Ddl, e insuperabile la differenza uomo-donna. Nel documento di tre pagine vengono posti paletti rigidi ai politici cattolici, ma in toni sufficientemente morbidi da nascondere la durezza dei contenuti. Due sono i capoversi sostanziali della «Nota». «Riteniamo la legalizzazione delle unioni di fatto inaccettabile sul piano di principio - afferma il documento -, pericolosa sul piano sociale ed educativo. Quale che sia l'intenzione di chi propone questa scelta, l'effetto sarebbe inevitabilmente deleterio per la famiglia. Si toglierebbe, infatti, al patto matrimoniale la sua unicità, che sola giustifica i diritti che sono propri dei coniugi e che appartengono soltanto a loro. Del resto, la storia insegna che ogni legge crea mentalità e costume». E subito dopo: «Un problema ancor più grave sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni di persone dello stesso sesso, perché, in questo caso, si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile».Inaccettabile e pericoloso sono gli aggettivi che il neo-presidente della Cei aveva usato nella sua prolusione lunedì. Ai capoversi di condanna, i vescovi del Consiglio Permanente hanno fatto precedere un lungo prologo, per illustrare il valore della famiglia, per richiamare le parole della Costituzione su questo argomento e per difendere il loro diritto-dovere a parlarne. «Non abbiamo interessi politici da affermare», scrivono; «solo sentiamo il dovere di dare il nostro contributo al bene comune». E’ ribadito il concetto di una via diversa per risolvere le situazioni concrete di disagio: «Siamo però convinti che questo obiettivo sia perseguibile nell'ambito dei diritti individuali, senza ipotizzare una nuova figura giuridica che sarebbe alternativa al matrimonio e alla famiglia e produrrebbe più guasti di quelli che vorrebbe sanare».Sul ruolo dei politici i vescovi esprimono comprensione, e ribadiscono la fermezza. «Sarebbe quindi incoerente quel cristiano che sostenesse la legalizzazione delle unioni di fatto» è la prima affermazione chiave, seguita dal ricordo del «dovere morale» di votare contro ogni legge che riconosca le unioni omosessuali, e dall’avvertimento che su questi temi non ci si può appellare «al principio del pluralismo e dell'autonomia dei laici». Infine, un po’ di zucchero: «Comprendiamo la fatica e le tensioni sperimentate dai cattolici impegnati in politica in un contesto culturale come quello attuale, nel quale la visione autenticamente umana della persona è contestata in modo radicale. Ma è anche per questo che i cristiani sono chiamati a impegnarsi in politica».Prevedibile la tempesta di reazioni. Prima di presenziare a una messa officiata dal Segretario di Stato, il cardinale Bertone, Fausto Bertinotti ha detto che «il tema della laicità dello Stato è un valore fondativo delle nostre istituzioni». Certo, la Chiesa deve potersi esprimere, «ma resta fermo il dovere delle istituzioni a difendere la propria laicità che altrimenti farebbe aprire un vulnus dovendo ammettere che la Costituzione non esprime valori capaci di fondare su di essi la facoltà autonoma del legislatore divenendo elemento di fortissima delegittimazione». Il ministro Rosy Bindi ha risposto soddisfatta con una nota a quella dei vescovi («è un apporto a un clima di dialogo») difendendo il «suo» Ddl, che «non crea alcuna nuova figura giuridica alternativa... e non dà alcun rilievo a patti o accordi tra le persone conviventi, ma esclusivamente al fatto della convivenza stabile, proprio al fine di non istituire, neanche alla lontana, paralleli con la disciplina matrimoniale». Rosy Bindi rivendica l’autonomia dei credenti: «Con una coscienza limpida, il cattolico è chiamato a muoversi con discernimento di fronte alle sue responsabilità pubbliche

Rovato: Consiglio comunale 29 marzo 2007

Consiglio Comunale caratterizzato dalla formazione del nuovo gruppo consigliare di Forza Italia composto da Giuseppe Gussago e Aldo Rossi (nuovo capo gruppo). L'ordine del giorno è caratterizzato da numerose adozioni di piani integrati. Tutta la CDL ha protestato per il sapore eccessivamente elettorale di questo consiglio comunale assentandosi al momento della votazione di questi punti all'ordine del giorno. Infatti tali piani sarebbero oggetto di ulteriore passaggio in consiglio comunale dopo essere stati vagliati dalla Provincia. Risulta evidente che verrebbero ratificati dall'amministrazione che uscirà vincente dalle prossime elezioni. Non sembra corretto lasciare nel dubbio imprenditori e creare false aspettative.
Il nuovo regolamento riguardante l'affido dei minori ha visto l'amministrazione in difficoltà a seguito dei rilievi effettuati dai consiglieri di FI contrari alla previsione della possibilità di concedere (l'affido) non solo alle coppie sposate ma anche a quelle di fatto (non solo eterosessuali) ed anche ai singoli. Secondo FI si tratta di una scelta che va contro la legge dell'affidamento che prevede la famiglia come riferimento principale. Il sindaco ha difeso la propria posizione ponendola come una questione di stile e per evitare discriminazioni sessuali: secondo FI non si tratta solo di questione di stile ma si tratta di una scelta di campo netta. Solo all'interno della famiglia regolare il minore può trovare il giusto equilibrio che gli manca e tutti quei valori necessari a garantire una situazione ottimale per lo sviluppo e la crescita.

sabato 17 marzo 2007

Marco Biagi: 5° anniversario dalla morte

Cinque anni fa, il 19 marzo 2002, Marco Biagi veniva assassinato sulla porta di casa dalle nuove Brigate Rosse. Stava rientrando dopo una giornata trascorsa all'Università di Modena, dove insegnava. Un anno dopo veniva approvata la legge che ha cambiato il mercato del lavoro.

venerdì 2 marzo 2007

ELEZIONI 2007. ALESSANDRO CONTER CANDIDATO DELLA CDL ALLARGATA: “MANENTI SARA’ IL MIO ASSESSORE ALLA SICUREZZA”

Alessandro Conter è il candidato sindaco del centrodestra per le amministrative del maggio prossimo.
La notizia, nell’aria da qualche settimana, è stata ufficializzata giovedì sera in una conferenza stampa ufficiale tenutasi presso la nuova sede di Forza Italia in viale Cesare Battisti
Manenti assessore alla sicurezza. Il vero colpo di scena è invece la posizione di Roberto Manenti: l’ex sindaco leghista, in carica dal ‘93 al 2002, sosterrà infatti con il suo movimento “Rinascita Sociale” la candidatura di Conter. Un accordo rafforzato dallo stesso esponente 46enne di Forza Italia, che ha affermato: “Se dovessi vincere, Manenti sarà il mio assessore alla sicurezza”.
I presenti. Alla serata hanno preso parte tutti i notabili del centrodestra rovatese: dai leader politici ( da sinistra a destra, come nella foto in alto: Ivan Archetti dell’Udc, Carlo Alberto Capoferri di An, Dario Fogazzi della Lega Nord, Roberto Manenti di Rinascita Sociale, il candidato sindaco Alessandro Conter e Aldo Rossi di Fi ), ad alcuni consiglieri comunali ( Emanuele Rossi di “Per Rovato con Manenti” e Giuseppe Gussago di Forza Italia ), fino ai massimi esponenti zonali di partito ( il segretario franciacortino del Carroccio, Dario Baiguera; il responsabile per le amministrative a Rovato e Cazzago della compagine di Berlusconi, Gianluigi Raineri e il consigliere provinciale degli azzurri, il rovatese Gian Francesco Tomasoni ).
Sicurezza, sicurezza, sicurezza. Apparirà scontato, ma il tema chiave della campagna elettorale del centrodestra “allargato” alla rovatese sara’ uno: la sicurezza e il contrasto all’immigrazione. “Con chiarezza, determinazione e forza - ha infatti detto lo stesso Conter - restituiremo Rovato ai cittadini rovatesi, troppo spesso dimenticati nel corso di questi cinque anni di amministrazione di sinistra fintocivica”.Un argomento che non può non andare a genio all’ex sindaco Manenti: “Il percorso che ha portato ad unirci è stato abbastanza lungo, ma non così complicato come potrebbe sembrare. Siamo un gruppo di amici, una squadra che la pensa alla stessa maniera su alcuni concetti. Uno su tutti: riportare la vivibilità a Rovato. Gli immigrati sono ospiti, e come tali devono rispettare usi, leggi e tradizioni di un territorio che rimane patrimonio dei cittadini rovatesi”.
Il giudizio su Cottinelli. “Cottinelli ha vissuto di rendita - ha detto Conter-. Scuole, ospedale don Gnocchi, viabilità: tutte cose già cantierizzate nel bialncio 2002 dell’ultima giunta Manenti espressione della Lega Nord. L’unica novità è la riapertura dell’ex discarica Rovedil…11 metri di rifiuti che assomigliano ad un nuovo, non voluto Monte Orfano”.“Cottinelli - ha detto Raineri - è espressione di sinistra. Rispettabile, per questo, ma è bene che si sappia. Noi siamo il centrodestra, in tutte le sue sfumature, ma abbiamo un’identità chiara. In campagna elettorale spiegheremo ai rovatesi che la sfida sarà fra la Cdl allargata e una sinistra più o meno radicale che si nasconde dietro un trenino”.
I commenti
Aldo Rossi ( coordinatore Forza Italia ) “Il nostro non è un Pacs, nè un Dico: si tratta di un matrimonio a tutti gli effetti che risponde con forza al desiderio di unità più volte ribaditoci dalla nostra gente”
Dario Fogazzi ( segretario Lega Nord ): “La Lega appoggia quest’accordo. Roberto Manenti è una presenza forte sul territorio. Noi faremo qualcosa di concreto per i rovatesi…qualcosa che vada oltre le feste popolari”
Ivan Archetti ( segretario Udc ): “Ci congratuliamo con tutti i presenti per l’accordo. I molti incontri che hanno preceduto l’intesa serviranno a combattere la lista di Cottinelli”
Carlo Alberto Capoferri ( presidente circolo Alleanza Nazionale “Montorfano” ): “E’ un traguardo importante. Dopo 5 anni di divisioni, il centrodestra si presenta unito alla competizione elettorale”.
Alessandro Conter ( Fi, candidato sindaco ): “Siamo una coalizione politica, per questo abbiamo già definito le diverse rappresentanze dei partiti all’interno della lista. A breve completeremo anche i 20 nominativi ad essa collegata, che comunque comprenderanno anche una certa quota di esponenti dell’associazionismo e della società civile. Appena saremo pronti, ufficializzeremo programma e candidati in un momento di convivio pubblico aperto ad amici e simpatizzanti

Rovato: il Mercato resta al Foro Boario.

Il Consiglio Comunale di Rovato sancisce come “definitiva” la collocazione nell’area del Foro Boario del mercato merceologico del lunedì. Una decisione che fa cantare vittoria alle opposizioni, anche se la maggioranza di Rovato Civica, tramite il capogruppo Luciana Buffoli, ribadisce la “volontà politica, non appena ci saranno le condizioni tecniche per uno spostamento dignitoso e funzionale degli ambulanti, di ritornare nella sede naturale del mercato: piazza Cavour e le vie limitrofe del centro storico”.
La spiegazione di Cottinelli. “Nell’aprile del 2002, poco prima delle elezioni – ha spiegato il sindaco, Andrea Cottinelli – l’amministrazione Manenti decise di trasferire in via provvisoria il mercato al Foro Boario. All’epoca non era stato fatto nessun progetto d’intervento su piazza Cavour; quindi, la provvisorietà di quell’atto non appare politicamente giustificata. Tuttavia ora, a 5 anni dal trasferimento, i 148 ambulanti del mercato hanno acquisito diritti che un ritorno in centro alle condizioni attuali non sarebbe in grado di garantire”.
Il regolamento. Il nuovo regolamento definitivo del Foro Boario, proposto dall’assessore Eligio Costanzi, fa scendere a 141 i banchi del mercato rovatese e si propone di razionalizzare spazi e postazioni. Rinviata, come richiesto dal consigliere di maggioranza Diego Bertuzzi, la norma che prevedeva vincoli di cessione delle licenze per la trentina di licenze non di abbigliamento. Tutto il consiglio si è tuttavia detto favorevole a fissare presto alcune norme generali che garantiscano la tipicità del mercato rovatese e la varietà delle merci vendute. L’obiettivo è quello di impedire che l’importante manifestazione della capitale franciacortina, che vanta secoli di storia e tradizione, si trasformi solamente in un centro commerciale all’aperto di bigiotteria e capi d’abbigliamento, cancellando invece altri settori come l’alimentare, i giochi per bambini e le ferramenta.
Il voto. A favore del regolamento si sono espresse anche le opposizioni. Pietro Cavalli, di “Per Rovato con Manenti”: “Da sempre sosteniamo il mercato al Foro Boario; ci fa piacere che ora anche la maggioranza ci dia ragione. L’obiettivo adesso deve essere realizzare il ponte di collegamento fra la piazzetta del Comune e gli Spalti Don Minzoni”. Unico voto contrario quello del consigliere di maggioranza Pietro Fogliata, mentre Gianfranco Serra (Ds) si è astenuto auspicando una “maggiore volontà politica per superare gli ostacoli che impediscono il ritorno del mercato in centro, cioè dove lo vogliono i cittadini”. Il mercato in piazza Cavour era uno dei punti forti del programma elettorale 2002 di “Rovato Civica”, come riconosce la capogruppo Buffoli: “I lavori in numerose zone del centro e l’ampliamento del volume dei banchi, consentito dalla legge, rendono di fatto impossibile assicurare un mercato dignitoso e funzionale in centro. Questo regolamento definitivo ci consente quindi di fissare alcune regole al Foro e di progettare altre iniziative per il rilancio del centro, come i mercati tematici o lo Sbarazzo. L’obiettivo politico resta comunque quello di tornare in centro con il mercato del lunedì”.
La altre scelte. Infine, via libera della maggioranza al rivestimento in erba sintetica per il campo di calcio a 11 giocatori di via Campomaggiore (250mila euro), al parcheggio per il cimitero di Sant’Andrea e al piano di recupero dell’ex cinema Corso, primo passo verso la vendita dell’immobile e la realizzazione del terzo stralcio di lavori per la nuova biblioteca di Casa Rovati.
Il parere delle opposizioni Ad eccezione del voto sul regolamento definitivo del mercato del lunedì, sia la lista “Per Rovato con Manenti” che Forza Italia (l’unico consigliere leghista, Pierluigi Toscani, non era presente mercoledì sera in aula) hanno respinto tutti gli altri punti salienti all’ordine del giorno. Sull’adesione del Comune di Rovato al Tavolo della Pace Franciacorta – Monte Orfano, particolarmente tagliente il giudizio del consigliere azzurro Giuseppe Gussago: “La Casa delle Libertà non è la vecchia Dc; rifiutiamo quindi queste logiche consociative non perché contrari alla pace ma per evitare mistificazioni”. Lo stesso Gussago ha poi accusato Cottinelli di “non riconoscere la realtà creando tensioni, come quando propone il trasferimento dell’Asl da Chiari – dove storicamente ha sede il polo sanitario – a Rovato”. No secco di Emanuele Rossi sia al sintetico sul campo di calcio in via Campomaggiore (“ci sono altri modi per spendere quei fondi”) che all’alienazione dell’ex cinema Corso. “No all'alienazione dell'ex Cinema Corso; questa ammnistrazione dimostra ancora una volta la mancanza completa di programmazione e sviluppo del territorio con un altro intervento a pioggia, a macchia di leopardo; – ha concluso Aldo Rossi, Fi - un'altra dimostrazione di come quest’amministrazione non abbia un’idea coerente sullo sviluppo omogeneo di Rovato”

sabato 24 febbraio 2007

Napolitano rinvia Prodi alle Camere

Napolitano rinvia Prodi alle CamereBerlusconi: "L'agonia continueràgovernano con il mercato dei voti"
di Redazione - sabato 24 febbraio 2007, 14:27

Roma - Dopo l'intensa "due giorni" di consultazioni al Quirinale, la crisi di governo è arrivata alla svolta. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha respinto le dimissioni del premier rinviando il governo alle Camere per il voto di fiducia: primo appuntamento chiave, quello previsto martedì al Senato. Il capo dello Stato ha motivato in questo modo la sua decisione: "Ho ascoltato con attenzione e rispetto le voci di tutte le formazioni politiche. Le consultazioni hanno confermato la complessità della crisi apertasi dopo le dimissioni del presidente Prodi. Nel corso dei colloqui tutte le componenti dell'Unione hanno riconosciuto la gravità dei problemi derianti dalla scrasa coesione della maggioranza, sia su taluni punti del programma di governo, sia per il risicato margine al Senato. Sulla base del nuovo accordo di programma e di metodo appena stilato, l'ipotesi di sperimentazione di una più estesa maggioranza - sostenuto da alcune componenti della Casa delle Libertà - non è risultato sufficientemente condiviso per risolvere la crisi. Ho ritenuto, pertanto, che non esistano le condizioni per lo scioglimento anticipato delle Camere, sia alla luce di una costante prassi istituzionale, sia in considerazione di un giudizio largamente convergente, benché non unanime, sulla necessità prioritaria di una modificazione del sistema elettorale vigente. Non vi è, al momento, una concreta alternativa al rinvio del governo dimissionario al parlamento. L'accertamento della sussistenza della maggioranza avverrà in tempi brevissimi, in modo tale da consentire, in caso di ottenimento della fiducia, il ritorno della piena normalità nella vita del governo". Il presidente del Consiglio Prodi, uscito dal colloquio con Napolitano, ha rilasciato una brevissima dichiarazione: "Mi presenterò alle Camere per il voto di fiducia nei tempi più rapidi possibili, con lo slancio rinnovato di una coalizione coesa e decisa ad aiutare il Paese, spingendo verso la ripresa economica che è in atto".

Bologna, Curcio in cattedra contro la Biagi

Bologna, Curcio in cattedra contro la Biagi
di Gianluigi Nuzzi - sabato 24 febbraio 2007, 07:00
Appena sopite le ire per l’ex leader di Potere operaio Oreste Scalzone e per Adriano Sofri ora arrivano gli ex brigatisti, figure di primo piano come Renato Curcio e Susanna Ronconi, a dividere le amministrazioni di centrosinistra. Con imbarazzanti inviti che provocano aperti scontri tra Ds e Rifondazione. Càpita a Bologna, si replica a Padova. Nel capoluogo emiliano è in agenda il 1° marzo una conferenza di Curcio sul precariato. Con la presentazione di «una ricerca sui mutamenti in atto nel mondo del lavoro». La data non passa inosservata. Visto che il fondatore delle Br sarà a Bologna proprio qualche giorno prima del quinto anniversario dell’agguato al professor Marco Biagi, ucciso dalle Br di Desdemona Lioce nel 2002. Una ricorrenza che rompe il centrosinistra. «Prima di difendere la presenza nella nostra città di Curcio - chiede provocatoriamente Andrea De Maria, segretario dei Ds della città -, Rifondazione comunista sarebbe pronta a chiedere a Curcio di pronunciarsi con esplicite parole di condanna sull’esperienza delle Brigate rosse?». Un invito destinato a cadere nel vuoto visto che il segretario Tiziano Loreti già respinge «demonizzazioni e speculazioni» ricordando che ormai Curcio «è uno studioso». E Montano così le proteste. Dal Polo, Fi e Lega, sino all’Italia dei Valori: l’invito è un autentico «sfregio». Intanto Curcio non cambia la sua agenda fitta di impegni. Passa in totale silenzio la conferenza che appena giovedì ha tenuto all’università di Palermo, facoltà di Lettere e filosofia. Come nessuno mostra di scomporsi per l’incontro di venerdì a Catania al Centro sociale Auro, organizzato in collaborazione con la libreria Gramigna (nome ricorrente…) e Isola Possibile.Dopo Bologna, situazione fotocopia si registra invece a Padova, città che già patisce le tensioni degli arresti dei nuovi brigatisti e l’inchiesta della Procura di Milano su alcuni sospetti fiancheggiatori e compagni del centro sociale Gramigna. Il 19 marzo, Rifondazione, che qui fa parte della maggioranza, ha invitato l’ex br Susanna Ronconi a un dibattito sulle tossicodipendenze che si terrà in Comune.

domenica 18 febbraio 2007

Libero News

Libero News: "«Il governo dovrà ascoltare questa base». I comunisti Franco Giordano e Oliviero Diliberto si sciolgono in un brodo di giuggiole ma sanno che stanno raccontando una gran balla. Prodi è stato categorico: la base di Vicenza sarà raddoppiata. Lo sapevano fin da subito. Tutti. Ciò nonostante, il club dei girotondi è salito sul treno, sulla macchina o sul pullman e ha fatto tappa a Vicenza, bellissima città. È stata una scampagnata, baciata da una giornata di sole. Non ci sono stati incidenti, e ne siamo tutti felici: nessuno voleva il remake di Genova. Il merito non è del servizio d'ordine della Cgil, ma delle forze dell'ordine. A parte il ministro Amato, a sinistra nessuno ha ringraziato polizia e carabinieri. Capita un po' spesso. Gli imbecilli non sono però mancati: erano quelli che sfilavano dietro striscioni con scritte vergognose 'Fuori i compagni dalla galera, dentro la Digos e le camicie nere', 'Terroristi siete voi, libertà per i rivoluzionari', 'Siamo comunisti, non terroristi. Il vero terrorismo è costruire basi di guerra' e 'Libertà per i compagni"

sabato 17 febbraio 2007

Le esternazioni di Diliberto e il rispetto dell'avversario

17 febbraio 2007 - Avvenire

Se il linguaggio della politica è ispirato dalla curva ultrà
Marina Corradi
Il giorno dopo, il segretario del Pdci Oliviero Diliberto ribadisce che l'avversario più avversario di tutti gli fa proprio schifo, e invece di scusarsi invita: mi denuncino, ci divertiremo in tribunale. Ora, siamo abituati da anni a ogni contumelia bipartisan contro gli avversari politici; siamo avvezzi a sentir dare dei «coglioni» a chi vota in un modo, e a assistere imperturbabili a ogni rissa o corrida parlamentare; a sentire urlare, da cortei capitanati da rispettabili onorevoli, «Una, cento, mille Nasiriyah», senza che chi c'era senta il bisogno di dimettersi per la vergogna. Tuttavia, quel "mi fa schifo" pare in tanta esuberanza verbale qualcosa di ancora inedito. Perché va al di là di ogni contestazione ragionevole, di ogni accusa spendibile sul piano logico. «Mi fa schifo», proclamato a un pubblico convegno, è pura espressione di una visceralità che di ragioni non ha alcun bisogno. È affermare una ripugnanza istintiva, un'avversione innata, quella che tutti ben conosciamo fin da bambini davanti a un bruco, o a un ragno peloso. Nessuna spiegazione sulla utilità dei bruchi o dei ragni può abbattere quel moto viscerale: «Mi fa schifo». Per questo che un'affermazione simile entri nel dibattito politico, e nemmeno il giorno dopo, più calmi, si pensi di scusarsene, fa impressione. Non facciamo più tanto caso agli insulti, quando siano incentrati sulla proposta politica dell'avversario. Troviamo naturale che ci si affronti a colpi d'obice, tra i due fronti, nel merito delle questioni. Purché lo scontro, da frontale, qualche volta almeno trovi delle mediazioni, dei minimi comuni denominatori: è la politica, il lavoro della politica. Ma se alle ragioni logiche sostituisci quel conato di insofferenza istintiva, non c'è più spazio per nessuna mediazione, né politica. C'è l'odio, e basta. È, questo linguaggio, quello che si parla nelle curve degli stadi. È la lingua dei teppisti che sfasciano senza una ragione ciò che possono; e di certe aule di scuola, dove si malmen a un compagno handicappato e la ragazzina del primo banco ride facendo una smorfia disgustata: «Che puzza!». Già, che schifo, perché quel poveretto terrorizzato se l'è fatta addosso. Parole consuete, dunque, parole di ogni giorno. E però che, senza ripensamenti, così parlino quelli che chiamiamo "onorevoli", ci mette addosso una sottile inquietudine. Un Paese resta civile se riconosciamo all'avversario, comunque, il rispetto umano. Non è una faccenda formale: è quel riconoscimento dell'altro, che è alla base del vivere insieme, in pace. Appena un passo oltre, scatta l'arbitrio delle proprie private idiosincrasie, che non chiedono né forniscono ragioni. E allora ci si ritrova come nelle varie curve degli ultrà, in balia di avversioni viscerali che premono per essere agite. Chi ha oggi, più o meno, 40 anni ricorda ancora che a scuola la visita di un rappresentante dello Stato, dal presidente della Repubblica al sindaco del paese, era la rappresentazione ai ragazzi di un'Italia civile, in cui ognuno aveva e meritava rispetto. Forse c'era un po' di retorica, si stava in piedi davanti alla bandiera, e quando parlava quell'uomo "importante" con parole gravi. Forse eravamo ingenui, e non sapevamo tante cose. Però, quel che ci trasmettevano in fondo era l'idea di uno Stato teso a affermare il rispetto reciproco, e il bene comune. E saranno forse le «buone care cose di pessimo gusto» di un tempo. Però, che maledetta nostalgia.

Prima dei Dico e dei Pacs

Sabato 17 febbraio 2007 - Avvenire

Ma un'altra via c'è, e come. concreta e lineare
Marco Tarquinio
Lo slogan - ultimativo e martellante - è sempre lo stesso: o i Dico o i Pacs. Non ci sarebbe altra strada da percorrere per dare riconoscimento ai diritti delle persone che convivono e non vogliono o non possono sposarsi. Ma non è affatto così. E già oggi non è così. Perché in Italia già oggi è possibile regolare la libera unione di due persone con strumenti giuridici utili ed efficaci. C'è un'altra via, insomma: quella del Codice civile. Ed è una via appropriata, lineare, ben riconoscibile e - infatti - battuta da tempo da chi ha interesse a farlo. Una via che viene, invece, incomprensibilmente misconosciuta o trascurata. E che davvero con minimo sforzo di messa a punto, minima "pesantezza" normativa e minimo impatto ordinamentale può condurre al risultato che si vuole raggiungere. Forse non a quello fortemente voluto da gruppi di pressione assai determinati, certo a quello formalmente auspicato dal programma di governo dell'Unione.Giuristi dei più diversi orientamenti - pur nella granitica disattenzione dei mezzi di comunicazione di massa - continuano a ricordare al mondo della politica e all'opinione pubblica che il tema delle unioni di fatto merita di essere affrontato da quest'altro limpido versante. Uscendo in modo netto dalla logica del simil-matrimonio (più o meno mascherato) e dalla deleteria confusione che produrrebbe. Quell'ambigua logica e quella inevitabile confusione che, a parole, quasi tutti sostengono di voler evitare. E che sarebbe bene scongiurare non avventurandosi sul terreno minato di un presunto e intrusivo dovere dello Stato di sancire addirittura i "vincoli affettivi" dei suoi cittadini. O smettendola di far circolare la favola della impossibilità di assistere un convivente ammalato (basta volerlo - e scriverlo nero su bianco - e il problema, ammesso che emerga, è risolto). Ma anche tenendo ben ferma la basilare distinzione tra la sfera del matrimonio e quella del patrimonio (che si toccano ma non sono affatt o sovrapponibili). E cioè senza tentare di sostenere - come pure si sta incredibilmente facendo - che il possibile riconoscimento di taluni reciproci diritti patrimoniali tra conviventi passi inesorabilmente per la definizione di un qualche status para-matrimoniale.C'è l'altra via, quella dell'applicazione (con eventuali ritocchi) del Codice civile . E non si può continuare a fingere di non vederla. L'ampio ragionamento - e l'inquietante analisi delle incongruenze del disegno di legge sui Dico e dei contenziosi che genererebbe - sviluppato da un avvocato di grande esperienza come Annamaria Bernardini De Pace nel colloquio che pubblichiamo oggi a pagina 3 è la conferma della forte e diffusa preoccupazione per questa cecità ostentata. Un allarme che si sostanzia nel pressante invito - formulato con una sensibilità laica che finisce per essere in significativa assonanza con quella manifestatasi nel mondo cattolico - a ricalibrare e, in pratica, a riavviare un dibattito che rischia altrimenti di svilupparsi per slogan e stereotipi, senza davvero tener conto delle realtà di vita - sociale e giuridica - nel nostro Paese. E, invece, ne siamo sempre più convinti, c'è assoluto bisogno di rimettere i piedi a terra e le questioni al loro posto. Con tutta la necessaria chiarezza. E senza sterile bellicosità.

ROVATO. Il candidato sindaco della Lega fa il punto sulla sfida interna alla Cdl

Sabato 17 Febbraio 2007 - Bresciaoggi

Elezioni amministrative di Rovato: nella Casa delle libertà sembra ormai inevitabile un ballottaggio per scegliere il candidato sindaco chiamato a sfidare il primo cittadino uscente Andrea Cottinelli, espressione della lista di centrosinistra «Rovato civica» e Roberto Manenti leader di una coalizione che porterà il suo nome. In corsa per rappresentare il centrodestra ci sono Pierluigi Toscani, Lega nord, e Alessandro Conter, Forza Italia. Tramontata invece definitivamente la candidatura dell’esponente di Alleanza nazionale Carlo Alberto Capoferri. Toscani, candidato nel 2002, in consiglio da quindici anni, assessore ai servizi sociali durante il mandato Roberto Manenti, è già entrato in clima agonistico: «Al di là delle decisioni del centrodestra - osserva -, spero che Manenti non ripeta l’errore delle passate elezioni quando, presentando la sua lista, fece perdere la Casa delle libertà per una manciata di voti. Ma nel caso in cui ostinatamente scegliesse questa strada mi auguro che gli elettori si ricordino che un voto alla lista di Manenti è un voto in meno per la Casa delle libertà e uno in più per il sindaco di centrosinistra. Invito quindi Manenti a tornare sui suoi passi e trovare una collocazione nella nostra coalizione». Sulle «primarie» con Conter, l’esponente leghista non ha dubbi: «Ci sono trattative in corso ad ogni livello politico ma al di là delle decisioni garantisco che la Cdl si presenterà compatta - afferma Toscani -: tutta la coalizione remerà nella stessa direzione a prescindere dal candidato sindaco». Sui cinque anni di governo del centrosinistra, il leader del Carroccio rovatese non ha dubbi: sono stati un fallimento. «L’amministrazione Cottinelli - osserva -, ha messo in bilancio per anni solo opere iniziate dal precedente esecutivo: solo nell’ultimo anno ha messo opere proprie. Sono una lista civica mascherata che nasconde realmente una coalizione di sinistra per cui come ho scritto sull’ultimo numero del Leone, invece che lista del trenino potrebbe chiamarsi lista Pinocchio, perché non ha mantenuto le promesse fatte, e dimenticando gli slogan hanno riaperto la discarica ex Rovedil e l’inceneritore non lo ha fatto a Rovato ma a Parona». Per Toscani sicurezza e riduzione fiscale saranno i punti di forza su cui elaborare il programma. «Se dovessi esser candidato sindaco - spiega - metterei al primo posto la sicurezza dei cittadini con forte inasprimento dei controlli diurni e notturni a Rovato facendo ricorso anche alle Ronde Padane». «Mi piacerebbe - annuncia il leader leghista - ridurre la pressione fiscale intervenendo per abbassare le aliquote Ici della prima casa e punterei sulla valorizzazione delle frazioni e sul rilancio dell’immagine di Rovato che è, e merita di esserlo, capitale della Franciacorta».

sabato 10 febbraio 2007

SONDAGGIO NEL CENTRODESTRA

Chi sfiderà Cottinelli?Chi sarà lo sfidante (Questi i risultati aggiornati a oggi 17 febbraio 2007)

Aldo Rossi (190) 40%
Pierluigi Toscani (135) 28%
Roberto Manenti (52) 11%
Alessandro Conter (40) 8%
Carlo Fogliata (23) 5%
Carlo Alberto Capoferri (23) 5%
Giuseppe Gussago (10) 2%
Emanule Rossi (3) 1%

Paese mio – 30 ottobre 2006

Nuova sede e nuovi programmi per Forza Italia

Un gazebo per la raccolta di firme contro la proposta di legge Amato, allestito domenica 29 ottobre, ha permesso ai rovatesi di individuare la nuova sede del Gruppo di Forza Italia, sita all’inizio di via Cesare Battisti, che rimarrà aperta ogni domenica mattina dalle 10 alle 12.
Un gruppo rappresentato in Consiglio Comunale da tre consiglieri, Vittore Martinelli, Giuseppe Gussago e Aldo Rossi, quest’ultimo coordinatore comunale e capogruppo consiliare di Forza Italia, di recente subentrato al compianto di Luigi Bellini.
Un gruppo quello di Forza Italia con un comitato direttivo composto da 11 persone, tutte rovatesi, tra cui una sola donna.
Un gruppo che si sta preparando con entusiasmo alle prossime elezioni amministrative comunali, ma che sostiene anche la “battaglia” nazionale contro la manovra finanziaria e le recenti riforme di governo.
Ne è un esempio lo stesso banco per la raccolta di firme contro la proposta di legge Amato che consentirebbe agli stranieri di ottenere la cittadinanza italiana dopo cinque anni di permanenza in Italia.
“Non siamo contrari al conferimento della cittadinanza italiana agli stranieri – afferma il rappresentante del gruppo Aldo Rossi – ma tale concessione non deve essere data per mera anzianità di soggiorno. Vanno valutati altri requisiti tra cui la conoscenza della lingua italiana, dei principi costituzionali e una effettiva integrazione lavorativa”.
Recentemente sui muri del paese sono apparsi dei manifesti, a firma dei partiti che compongono la casa delle libertà riportanti la seguente frase: “Fermiamo Cottinelli e compagni prima che ci facciano anche la Moschea”
Qual è il significato di tali manifesti?
“I manifesti – chiarisce Rossi - sono una provocazione. Il problema dell’integrazione è molto sentito tra la popolazione, un problema che l’attuale amministrazione dovrebbe affrontare e non minimizzare. Invece si è creato a Rovato un atteggiamento di sostegno e accoglienza verso qualsiasi forma di immigrazione che ha lasciato, purtroppo, spazio a forme di clandestinità e irregolarità. Le forme di sostegno vanno bene in situazioni di emergenza ma non devono diventare la regola. Se un simile trend continuerà anche in futuro, tra 15 o 20 anni i cittadini rovatesi saranno una minoranza. Non siamo contro l’integrazione ma siamo per una forma di integrazione sostenibile e controllata”.
Oltre all’integrazione sostenibile, quali sono gli altri punti alla base del programma che vi condurrà alle elezioni amministrative comunali?
“Per il momento abbiamo un programma “aperto” a cui stiamo lavorando.
Abbiamo organizzato alcuni comitati elettorali che si riuniscono periodicamente, per creare una sorta di apertura verso la società rovatese, perché la politica e i buoni programmi si fanno tra i cittadini. Chiunque voglia partecipare è ben accetto”.
Come sono i rapporti con gli altri partiti che compongono la Casa delle Libertà?
“Buoni. Ne sono un esempio i manifesti che sono stati stampati di comune accordo. L’intento è quello di collaborare per arrivare compatti alle elezioni amministrative. Attualmente vi è la disponibilità di tutti in tal senso”.
Come giudicate l’operato dell’amministrazione Cottinelli?
In questi anni l’amministrazione ha fatto cose positive e negative. Di positivo possiamo citare l’attenzione rivolta alle problematiche giovanili con l’istituzione del Tavolo delle Politiche Giovanili, nonché le forme di sostegno attuate nell’ambito sociale verso anziani, famiglie disagiate e portatori di handicap. Negative sono le promesse fatte e non mantenute nel campo dei lavori pubblici, del rispetto per il territorio e l’ambiente. Pare che siano stati portati avanti tanti interventi a pioggia senza la predisposizione di un piano generale che tenga conto delle esigenze della comunità.
Se nel maggio 2007 il vostro partito dovesse essere chiamato a guidare il paese cosa cambiereste e cosa manterreste di ciò che è stato fatto negli ultimi 5 anni?
Certamente non vogliamo “rottamare” tutte le cose buone che sono state fatte dall’amministrazione Cottinelli, in primis quelle in precedenza citate che vanno sicuramente mantenute e migliorate (continuate).
Cambieremmo invece la politica del settore commerciale rovatese, a cui vanno dati nuovi impulsi.
Le mini iniziative organizzate dall’amministrazione per rivitalizzare il commercio si sono dimostrate fallimentari. Buona è stata la costituzione di un’associazione di categoria ma questa non è stata adeguatamente supportata. Rovato deve ritornare ad essere capoluogo del commercio. Ciò consentirebbe anche di rendere il paese più vivo e vivibile, rendendo il terreno meno fertile all’invasione di extracomunitari irregolari”.
Un programma dunque in continua evoluzione, un programma per far crescere Rovato nel rispetto della esigenze dei cittadini.

IL LEONE – GENNAIO 2006

IMMIGRAZIONE E SICUREZZA. Come Roma anche Rovato ha il suo Colle e come spesso accade dall’alto non sempre si percepiscono i problemi reali, i disagi dei concittadini.
Come abbiamo già detto l’immigrazione è un dato di fatto incontrovertibile per tutti i paesi occidentali e l’errore consiste nel difendersi o adeguarsi passivamente. Dobbiamo prendere in considerazione una politica di integrazione programmata e seria che non sia frutto di improvvisazioni.
La legge italiana prevede il divieto di assembramento, ovvero il divieto di fermarsi per strada per gruppi superiori a due persone: legge antiquata e “fascista” dirà qualcuno; riteniamo che si debba ricominciare ad applicarla per riconquistare gli spazi che ci sono stati sottratti nelle vie del centro, nel parco Aldo Moro, in quei momenti della giornata, soprattutto serali, dove chi lascia il posto di lavoro e deve raggiungere la propria automobile non si sente sicuro e vede come una minaccia la presenza di queste persone che fanno “comunella”.
Tutti hanno diritto di passeggiare per le vie del centro e di fermarsi dentro e fuori gli esercizi pubblici: ci domandiamo però che cosa facciano tante persone, nelle ore del giorno, a gironzolare senza meta e con sospetto, nelle ore che solitamente tutti noi passiamo al posto di lavoro?
In questi giorni abbiamo visto articoli sui giornali locali dove l’amministrazione comunale traccia un rendiconto dell’attività svolta dalla polizia locale relativamente all’anno 2005: si evidenziano in questi articoli i migliori risultati rispetto all’anno precedente e si da notizia di un volantinaggio nella zona di S. Donato oggetto di numerosi furti recentemente, per diffondere il numero di pronto intervento della polizia locale
Orbene credo che i maggiori fermi effettuati siano solamente la punta di un iceberg, quello dei crimini e della presenza di tantissimi clandestini; un iceberg che deve essere portato alla luce con la prevenzione e non con l’intervento, postumo, dopo che il crimine sia avvenuto. Sarebbe interessante conoscere i dati dei crimini commessi a Rovato negli ultimi anni per una migliore valutazione del fenomeno.
Bene che qualcuno risponda al telefono del pronto intervento ma sarebbe auspicabile una maggiore presenza preventiva e dissuasiva sul territorio; siamo ben lontani da ciò che realmente i rovatesi chiedono.
Passiamo ora alle nostre proposte sulle quali apriremo un dibattito: a) Eliminazione sportello degli Immigrati b) Meno Polizia e più Pulizia: il paese non deve essere “presidiato” ma “pulito” iniziando dalle persone irregolari.

Dott. Aldo Massimo RossiCoordinatore Comunale di Forza Italia Rovato

Nuova sede e nuovi programmi per Forza Italia

Domenica 29 ottobre Forza Italia di Rovato ha raccolto le firme contro la proposta di legge Amato che consentirebbe agli stranieri di ottenere la cittadinanza italiana dopo cinque anni di permanenza in Italia.
Forza Italia è contraria al conferimento della cittadinanza italiana agli stranieri così come prospettato nel disegno di legge. Tale concessione non deve essere data per mera anzianità di soggiorno; devono essere valutati altri requisiti tra cui la conoscenza della lingua italiana, dei principi costituzionali e una effettiva integrazione lavorativa.
Recentemente sui muri del paese sono apparsi dei manifesti, a firma dei partiti che compongono la casa delle libertà riportanti la seguente frase: “Fermiamo Cottinelli e compagni prima che ci facciano anche la Moschea”
I manifesti sono una mera provocazione e vogliono solo portare il dibattito sul vero problema che è quello dell’integrazione. Il problema dell’integrazione è molto sentito tra la popolazione, un problema che l’attuale amministrazione dovrebbe affrontare e non minimizzare. Invece si è creato a Rovato un atteggiamento di sostegno e accoglienza verso qualsiasi forma di immigrazione che ha lasciato, purtroppo, spazio a forme di clandestinità e irregolarità. Le forme di sostegno vanno bene in situazioni di emergenza ma non devono diventare la regola. Se un simile trend continuerà anche in futuro, tra 15 o 20 anni i cittadini rovatesi saranno una minoranza.
Altro problema che viene ignorato è quello della scuola obbligatoria dove la presenza di extracomunitari è andata oltre il 30-35%. I ragazzi italiani devono sopportare i ritardi ....

Non siamo contro l’integrazione ma siamo per una forma di integrazione sostenibile e controllata”.

REFERENDUM CONFERMATIVO RIFORMA COSTITUZIONALE

SI’ AL REFERENDUM CONFERMATIVO RIFORMA COSTITUZIONALE 25/26 GIUGNO

PERCHE’ VOTARE SI’

Ecco i punti principali:
PREMIER: Diventa premier il candidato della coalizione che vince le elezioni (un’elezione di fatto diretta). Si insedia senza aver bisogno del voto di fiducia, ma solo di un voto sul programma. Determina (e non più coordina) la politica del governo. Nomina e revoca i ministri. Ha il potere di chiedere al capo dello stato di sciogliere la Camera.
FEDERALISMO (DEVOLUTION): Alle Regioni passa la legislazione esclusiva su: assistenza e organizzazione sanitaria, organizzazione scolastica, polizia amministrativa regionale e locale. Clausola di interesse nazionale: se il governo ritiene che una legge regionale pregiudichi l’interesse nazionale, ne può promuovere l’annullamento.
PARLAMENTO: I membri della Camera scendono a 518 (oggi sono 630), dei quali 18 eletti dagli italiani all’estero. Si potrà diventare deputati dai 21 anni (ora a 25). I senatori saranno 252, eletti in ciascuna Regione contestualmente ai rispettivi consigli (oggi il plenum è di 316 membri oltre ai senatori a vita).
Vi si può accedere dai 25 anni (oggi 40). I rappresentanti delle regioni partecipano ai lavori del Senato ma non possono votare.
ITER DELLE LEGGI: Alla Camera si discutono e approvano le leggi che riguardano materie riservate allo Stato (come politica estera, immigrazione, sicurezza, politica monetaria). Il Senato ha 30 giorni per proporre delle modifiche, ma è la Camera a decidere in via definitiva. Al Senato spetta la competenza primaria sulle materie concorrenti, cioè quelle riservate sia allo Stato sia alle Regioni.
CAPO DELLO STATO: Scioglie la Camera, ma solo su richiesta del premier. Rappresenta l’unità federale della Repubblica. L’età minima per essere eletti è di 40 anni.
CORTE COSTITUZIONALE: I giudici rimangono 15, ma vengono nominati in modo diverso: 7 dal parlamento (4 dal Senato federale e 3 dalla Camera), 4 dal presidente della Repubblica, 4 dai magistrati


Dott. Aldo Massimo Rossi
Coordinatore Comunale di Forza Italia Rovato

DISCARICA A ROVATO: NO GRAZIE!

Giornale di Brescia 2005/Giugno
Altrettanto seriamente ed attento alla tutela del territorio rovatese intervengo per ricordare che le controversie sorte in merito ai problemi ambientali non sono affatto polemiche sterili e che l’attenzione all’ambiente non è riserva di caccia esclusiva di una parte politica.
Forza Italia mai è stata forza di governo a Rovato e dall’opposizione tenta di condizionare alcune scelte che possono avere delle ricadute pesanti in termini di inquinamento.
Ben sappiamo che Rovato è parzialmente fognato e che l’obiettivo deve essere quello di completare il sistema fognario. Compito dell’amministrazione dovrebbe essere quello di spingere sull’acceleratore verso la soluzione di questo decennale problema. Forza Italia è contraria alla realizzazione di un depuratore consortile delle dimensioni annunciate e capace di servire il bacino della franciacorta. Il problema fognario rovatese non ha nulla a che vedere con il depuratore consortile.
A proposito della cava Bonfadina dobbiamo rimarcare che le vere battaglie vanno combattute contro pericoli reali ed immediati e non le semplici cave, contro le quali abbiamo assistito sbigottiti ad una assurda propaganda, esclusivamente per fini elettorali, nelle elezioni provinciali del 2004.
Ancora oggi vediamo tutta l’opposizione all’amministrazione provinciale con tutte le organizzazioni ambientaliste schierate al loro fianco in questa battaglia. Non voglio entrare nel merito perché oggi siamo di fronte ad un problema molto più grave che si tenta di far passare in secondo piano:
un possibile maggior sfruttamento della discarica ex-Rovedil con la scusa di risolvere il problema segnalato dall’Ente Controllore (ARPA). Infatti a causa di un ribassamento che impedisce il deflusso delle acque piovane, l’Ente ha predisposto la messa in sicurezza della discarica. Il mancato deflusso delle acque meteoriche potrebbe inquinare le falde acquifere. Da qui la necessità di predisporre una messa in sicurezza, ovvero ricreare una pendenza sufficiente a garantire negli anni il deflusso delle acque meteoriche, prevedendo l’ulteriore assestamento.
La ex-cava Rovedil divenne famosa perché tutte le Amministrazioni del comune di Rovato dagli anni ‘90 in poi avevano giurato di non volerla e al contrario del volere degli amministratori, i cittadini rovatesi se la sono ritrovata. Non è finita qui! La CoGeMe avrebbe dovuto provvedere alla gestione e alla messa e tenuta in sicurezza per un certo numero di anni. La CoGeMe avrebbe dovuto dare alla discarica una determinata pendenza per il deflusso delle acque meteoriche. Al contrario nessun intervento è stato effettuato.
Una cosa è certa: la responsabilità è a carico di chi ha amministrato e gestito la discarica (leggi Cogeme) e di coloro che erano tenuti a controllare (Comune di Rovato, nella sua qualità di amministratore del territorio). Abbiamo nomi e cognomi.
Siamo di fronte alla classica BOMBA ECOLOGICA. Le falde acquifere sono a rischio ed il vero problema è intervenire immediatamente per salvare il nostro territorio. Cosa ce ne facciamo dei dibattiti intorno alle questioni economiche promossi dall’Amministrazione comunale.
Esattamente nel luglio 2004 si era avanzata l’ipotesi di una verifica del bacino con dei semplici cabotaggi: non si è saputo più nulla!
E’ evidente che tutti questi fatti ed omissioni di controllo gettano una luce buia sul bacino e fanno sorgere molte domande: saranno stati utilizzati solo i rifiuti prescritti; vi sono altri rifiuti di cui non conosciamo l’esistenza.
Nelle vicinanze della discarica il tessuto urbano si è arricchito con nuovi insediamenti residenziali; la popolazione residente nelle vicinanze è aumentata di molto e la densità demografica non è assolutamente paragonabile a quella di quando si diede il via allo sfruttamento della discarica.
I cittadini residenti nelle vicinanze hanno subito i danni maggiori a causa delle esalazioni di biogas che perdurano tutt’oggi nell’assoluta noncuranza dell’amministrazione comunale.
Il Comune di Rovato non deve assolutamente cadere nell’errore di risolvere il problema riempiendo ulteriormente la discarica con altri rifiuti.
Si creerebbe un duplice problema: il primo legato all’ulteriore sovraccarico di rifiuti del bacino; il secondo legato all’ulteriore aumento dell’emissione di biogas che oggi rappresenta un disagio innegabile per tutti coloro che abitano nel circondario e che tutti i giorni fanno i conti con lo sgradevole olezzo che proviene dalla discarica e che certamente non onora l’ex capitale della franciacorta.
Dobbiamo purtroppo segnalare il “silenzio assordante” delle organizzazioni ambientaliste; la loro latitanza non è assolutamente coerente e saremmo lieti di sentire un loro parere al riguardo.
Cogliamo l’occasione per chiedere al sindaco di Rovato di assumersi la responsabilità di una scelta coerente a tutela del territorio e del verde sempre più scarseggiante che ci circonda e di respingere fermamente le “sirene” legate solamente agli interessi economici dello sfruttamento del bacino.



Dott. Aldo Rossi
Coordinatore Comunale di Forza Italia Rovato

DISCARICA A ROVATO: NO GRAZIE!

Senza cadere in “polemiche sterili” vogliamo ricordare che a causa di un ribassamento della discarica il mancato deflusso delle acque meteoriche potrebbe inquinare le falde acquifere. Necessario predisporre una messa in sicurezza, ovvero ricreare una pendenza sufficiente a garantire negli anni il deflusso delle acque meteoriche, prevedendo l’ulteriore assestamento.
La ex-cava Rovedil divenne famosa perché tutte le Amministrazioni del comune di Rovato dagli anni ‘90 in poi avevano giurato di non volerla e al contrario del volere degli amministratori, i cittadini rovatesi se la sono ritrovata. Non è finita qui! La CoGeMe avrebbe dovuto provvedere alla gestione e alla messa e tenuta in sicurezza per un certo numero di anni. La CoGeMe avrebbe dovuto dare alla discarica una determinata pendenza per il deflusso delle acque meteoriche. Al contrario nessun intervento è stato effettuato.
Esattamente nel luglio 2004 si era avanzata l’ipotesi di una verifica del bacino con dei semplici cabotaggi: non si è saputo più nulla!
E’ evidente che tutti questi fatti ed omissioni di controllo gettano una luce buia sul bacino e fanno sorgere molte domande: saranno stati utilizzati solo i rifiuti prescritti; vi sono altri rifiuti di cui non conosciamo l’esistenza.
Nelle vicinanze della discarica il tessuto urbano si è arricchito con nuovi insediamenti residenziali; la popolazione residente nelle vicinanze è aumentata di molto e la densità demografica non è assolutamente paragonabile a quella di quando si diede il via allo sfruttamento della discarica.
I cittadini residenti nelle vicinanze hanno subito i danni maggiori a causa delle esalazioni di biogas che perdurano oggi.
Il Comune di Rovato non deve assolutamente cadere nell’errore di risolvere il problema riempiendo ulteriormente la discarica con altri rifiuti.
La Cogeme, come tutte le aziende, ha nel suo core-business lo sfruttamento economico del bacino. Sarebbe come chiedere al macellaio: cosa mangio oggi: carne o pesce? Non me ne vogliano i macellai!
Il sindaco di Rovato non deve chiedere al macellaio (Cogeme) come vuol risolvere il problema ma deve assumersi la responsabilità della tutela del territorio e del verde sempre più scarseggiante che ci circonda.


Dott. Aldo Rossi
Coordinatore Comunale di Forza Italia Rovato

LEONE: Immigrati: l’Integrazione Sostenibile

Dopo i tragici fatti di Londra è venuto il momento di affrontare senza indugio il problema dell’”integrazione sostenibile”. L’immigrazione è un processo irreversibile per tutti i paesi occidentali e l’errore consiste nel difendersi o adeguarsi passivamente senza progettare soluzioni.
Una politica che prendesse in considerazione l’integrazione sostenibile, così come avviene per lo sviluppo dei paesi sottosviluppati darebbe finalmente ai cittadini occidentali un barlume di speranza; speranza di vedere salvaguardata la propria civiltà, la propria cultura, lo stile di vita, le tradizioni. Il nostro mondo occidentale viene sempre più messo in discussione: si discute se mantenere o meno il crocefisso nelle scuole per non offendere chi ha una diversa religione; si discute se permettere alle donne musulmane di tenere o meno il velo; si concede all’immigrato ciò che spesso non è concesso agli occidentali ovvero di esercitare il commercio abusivo senza licenza, di accedere agli alloggi comunali con preferenza rispetto agli occidentali in quanto sono distorti i criteri di accesso.
Una politica attiva cercherebbe di spalmare l’integrazione sul territorio in modo che non si formino dei ghetti tipo china-town; la distribuzione equilibrata nei diversi comuni eviterebbe che in alcuni si creino dei problemi di integrazione a livello di alloggio (creando problemi agli altri cittadini), a livello scolastico rallentando l’insegnamento e l’istruzione degli altri alunni, a livello di sicurezza. Inoltre uniformando la distribuzione si farebbe in modo che colui che decide di vivere nel nostro paese si veda costretto in un certo modo ad adeguarsi più velocemente non avendo il ghetto come rifugio protettivo. La necessità di integrazione costringerebbe l’immigrato ad avere maggiori rapporti, maggiori relazioni con gli occidentali e di fatto renderebbe fattibile l’integrazione.
E’ di questi giorni la polemica sulle scuole musulmane: possono certamente coesistere ma non sostituire la scuola primaria riconosciuta ufficialmente. La scuola è il primo passo di un lungo cammino che dovrebbe portare all’integrazione: evitare o cercare di scavalcare questo passaggio significherebbe concedere all’immigrato la possibilità di non volersi integrare (aldorossi@pobox.com).


Dott. Aldo Rossi
Coordinatore Comunale di Forza Italia Rovato

La stagione delle riforme

“LA STAGIONE DELLE RIFORME”. Le promesse elettorali del Governo Berlusconi, uscito vincente dalle politiche del 2001, sono state in grandissima parte realizzate: dalla riforma della Scuola, alla Ricerca Scientifica, dalla riforma del Diritto Societario a quella del Diritto Fallimentare (in dirittura d’arrivo), dalla riforma del Mercato del Lavoro (Legge Biagi) alla diminuzione del Costo del Lavoro (novità introdotta nell’attuale finanziaria), dalla riforma del Fisco fino alla Devoluzione, dalla Bossi-Fini in tema di immigrazione (che effetti repressivi ha avuto ma che si potrebbe migliorare), fino alle riforme della Sanità, della Giustizia, alla legge Obiettivo, nonché a tutte quelle ancora in cantiere come quella del Diritto della famiglia.
A tutte queste si aggiunge la Riforma della legge elettorale che presenta delle novità apprezzabili come lo spingere i piccoli partiti a coalizzarsi e fondersi in partiti più grandi, per evitare di non passare gli sbarramenti che diventano più bassi se si entra in una coalizione. Nella storia politica italiana la frammentazione eccessiva in piccoli partiti aveva creato l’ingovernabilità nella prima repubblica; come non ricordare quando si arrivò al paradosso di un partito, quello socialista, che al massimo aveva ottenuto il 13% dei voti, a ricoprire entrambe le più alte cariche disponibili: presidenza della repubblica (Pertini) e presidenza del consiglio (Craxi). Con l’attuale proposta si elimina questa eventualità, inaccettabile a mio parere, alla radice.
A tutto questo si aggiungono le grandi opere: il Ponte sullo Stretto che collegherà in tempo reale la Sicilia con il continente e ciò non potrà portare altro che benefici all’economia del sud; l’ammodernamento della rete autostradale (variante di valico, raccordo Bolognese e passante di Mestre), le grandi linee di collegamento europee (in questi giorni assistiamo alle proteste sul tratto Lione-Torino).
Dimenticherò qualcosa in questo escursus delle riforme attuate o in via di attuazione; comunque il programma elettorale, futuro, della CdL è chiaro e limpido, ovvero continuare con la stagione delle riforme; riforme che sono state attuate in quasi 5 anni di governo e che prima non si erano fatte in 50 anni. Al contrario ben sappiamo quale è il programma di Prodi: cancellare tutte questa riforme, una ad una, cancellare il Ponte sullo stretto e riportare l’Italia nel buio medioevo. Dott. Aldo Rossi
Coordinatore Comunale di Forza Italia Rovato

"LEONE” - ELEZIONI REGIONALI 2005 - FI CRESCE A ROVATO

Forza Italia cresce a Rovato: questo è il risultato che è uscito dall’esame del voto delle regionali nel nostro Comune.
Delle due l’una: o Rovato ha premiato il Governo Berlusconi in controtendenza rispetto a tutto il resto del paese, Lombardia esclusa, oppure gli elettori di Rovato hanno voluto dare un segnale all’attuale amministrazione comunale rovatese, bocciandone l’operato.
Credo che siano valide entrambe le interpretazioni equamente: segnale di sostegno a Berlusconi ed a tutto il governo e bocciatura del sindaco Cottinelli e della sua giunta.
Forza Italia è passata dal 24% delle Elezioni Europee e Provinciali del 2004 all’attuale 26,93%, consolidando e rafforzando il ruolo di primo partito di Rovato.
Probabilmente è stato dato un segnale anche rispetto ad alcuni errori commessi dall’attuale giunta del Comune di Rovato: uno degli ultimi è stato quello di aprire uno sportello immigrati per sopperire alla chiusura di quello di Chiari.
L’argomento è ostico ed affrontarlo conduce l’oppositore al rischio di essere tacciato di essere discriminante verso coloro che italiani non sono. Credo che vi siano delle motivazioni serie in materia di sicurezza, di vivibilità, di colonizzazione al contrario che dobbiamo affrontare. Non possiamo continuamente evitare di affrontare questi problemi per non discriminare gli extracomunitari ed al contempo evitare di difendere i diritti dei cittadini italiani.
Il Comune di Brescia ha discriminato al contrario nel recente natale 2004: nelle scuole ha invitato a non fare il “presepio” per non offendere i cittadini delle altre religioni. Questa sembra essere la regola generale: non offendere e reprimere fino ad annullarle le nostre tradizioni, le nostre culture.
Dopo aver assistito alla colonizzazione di locali pubblici, di esercizi commerciali, alla proliferazione dei call center, ai mini market al limite delle norme igieniche, aspettiamo solo che la giunta cambi nome alla Piazza Cavour: Piazza Tienanmen potrebbe essere di buon auspicio verso i nuovi colonizzatori.


Dott. Aldo Rossi - Coordinatore Comunale Forza Italia Rovato

LEONE: Bilancio 2003: un anno di rinvii.

10 febbraio 2004
L’anno 2003 è stato caratterizzato dal rinvio, ai futuri esercizi, di tutto quanto era stato programmato nel 2002. Addirittura si è rinviato al 2004 l’approvazione del Bilancio di Previsione 2004 facendo ricorso all’Esercizio Provvisorio.
L’aver fatto ricorso all’esercizio provvisorio, nel consiglio comunale del 22 dicembre 2003, è cosa assai discutibile. Il Decreto, di proroga, del Ministero dell’Interno è del 23/12/2003, pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 302 del 31.12.2003. La norma (art. 163 del TUEL) prevedeva il ricorso all’esercizio provvisorio solamente in casi eccezionali.
Fortunatamente, per il comune di Rovato, gli Enti Locali hanno avuto la proroga fino a tutto Marzo 2004 per porvi rimedio, anche se oramai, per il nostro Comune, la “fedina penale” non è più immacolata.
Ciò che è stato sottovalutato è stata la presenza di un errore nel Bilancio, errore che avviene nel momento in cui l’amministrazione ricorre ai super dirigenti (“super”, probabilmente, con riferimento al costo sostenuto dai rovatesi per il loro mantenimento).
Questo fatto è stato ignorato dalle testate giornalistiche locali, le quali, anzi, altro non hanno fatto che mettere in risalto ciò che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di fare nel prossimo futuro ripetendo quanto già avevano sbandierato esattamente 12 mesi orsono.
Si è parlato del progetto della nuova Biblioteca, del nuovo parcheggio da realizzarsi tra via Lombardia e via Poffe, del ritorno del mercato nel centro storico, e altro ancora.
In merito a questi problemi (e altri come il Depuratore Consortile, la vecchia discarica vicina al cimitero) potrebbe essere interessante far ricorso alle assemblee pubbliche ed alle conferenze dei CapiGruppo, anche se “ovviamente” non sono temi che interessano la prossima campagna elettorale provinciale, come il problema della Cava.

Dott. Aldo Rossi - Coordinatore Comunale Forza Italia Rovato

LEONE: Viabilità e parcheggi a Rovato

15 novembre 2003
Come abbiamo già ricordato l’amministrazione Cottinelli ha rinviato il progetto di sistemazione dei parcheggi nei pressi della stazione ferroviaria, stralciando dal bilancio l’intervento di spesa programmato.
Nei giorni successivi l’amministrazione è intervenuta cercando di sistemare alla meglio (!) il problema nella zona interessata in questo modo: senso unico del tratto di via Lombardia che va da via Poffe fino alla Stazione e creazione di parcheggi a lisca di pesce.
Risultato: i parcheggi non sono sufficienti, come prima, e la viabilità è peggiorata. Chi si trova nei pressi della stazione e deve raggiungere il centro di Rovato o la Statale 11 non ha che la scelta obbligata di percorrere via Cesare Battisti. Via Cesare Battisti presenta lunghissime code, che la piccola rotonda del crocevia, che interseca la statale 11, contribuisce ad alimentare, così come la chiusura della via per il taglio delle piante in questi giorni di dicembre
Chiediamo all’Amministrazione di provvedere urgentemente, prima di Natale, a trovare una soluzione.
Altro problema che non finisce di indispettire i cittadini del centro di Rovato sono i gratta e vinci! Scusate, volevo dire i gratta e parcheggia. I biglietti non si trovano e vi è scarsa informazione. Che ne dite di eliminare questo esperimento definitivamente e di restaurare i dischi orario! Tanto ai fini dell’introito alle casse comunali la gestione dei gratta e parcheggia è assolutamente deficitaria.
Tutti questi problemi di viabilità e parcheggio sono accompagnati da una minor presenza dei vigili nelle strade. Scelta politica discutibile ovviamente.
Un’ultima considerazione. L’amministrazione si è certo segnalata per l’organizzazione di molti eventi culturali e sportivi che effettivamente mancavano a Rovato; tali eventi sono solitamente una ciliegina sulla torta della “buona ordinaria amministrazione”. Ciò che manca è la torta dell’ordinaria amministrazione.


Dott. Aldo Rossi - Coordinatore Comunale Forza Italia Rovato

LEONE: DAL CONSIGLIO COMUNALE

ottobre 2003
Dal momento che i principali quotidiani bresciani disertano sistematicamente i Consigli Comunali di Rovato, cerchiamo di illustrare quanto è accaduto nella serata di lunedì 29 settembre.
Le variazioni di bilancio denotano uno stralcio di molti progetti che erano stati presentati ad inizio anno come qualificanti per l’attività amministrativa della giunta Cottinelli. L’amministrazione ha rinviato il progetto di sistemazione dei parcheggi nei pressi della stazione ferroviaria dopo che anche nel periodico “Il Leone” di Giugno aveva dichiarato che sarebbe intervenuta celermente per risolvere il disagio dei pendolari che non trovano mai il parcheggio e che spesso, al contrario, trovano la contravvenzione. Stesso rinvio è stato deciso per la messa a norma degli edifici pubblici, che significa in parole povere che gli alunni dovranno coesistere con impianti elettrici e idraulici fatiscenti e pericolosi; stessa sorte è toccata alla sistemazione della Piazza Cavour, della Biblioteca, all’ampliamento e ristrutturazione dei cimiteri e un ridimensionamento è toccato pure alla manutenzione di strade e marciapiedi! Il parere della Casa delle Libertà è che tutto ciò sia un sintomo di peggioramento dell’azione amministrativa: ovviamente la maggioranza non è d’accordo sul giudizio.
Altro momento qualificante della serata è stata la mozione riguardante il futuro di Cogeme. Domanda semplice: Si impegna il Sindaco a non cedere le quote di Cogeme del comune di Rovato, in particolar modo all’ASM? Imbarazzo evidente mascherato col tentativo di spostare l’attenzione sui massimi sistemi economici del libero mercato, dicendo e non dicendo, quando è evidente che sarebbe bastato affermare almeno l’intenzione di difendere il più possibile la Cogeme dall’attacco concorrenziale sferrato dai giganti del settore (AEM Milano, ASM Brescia). Si preparino, i dipendenti Cogeme, ad un ridimensionamento di personale, perché il loro datore di lavoro potrebbe trasformarsi nell’ufficio periferico dell’ASM.

Battista Piva – Presidente Alleanza Nazionale Rovato
Dott. Aldo Rossi - Coordinatore Forza Italia Rovato

"LEONE” - 1° anno Cottinelli - 2^ PUNTATA

settembre 2003
Vi è mai capitato nei pomeriggi o sere d’estate di passare in centro a piedi?
Beh, se non siete un gruppo di baldi giovanotti vi assicuro che c’è da avere paura. Recatevi nella piazzetta delle “Contessine” o nel parco vicino (Aldo Moro), oppure fate un giro in Piazza Garibaldi, o provate a sedervi su una panchina su per la salita verso la chiesa, o avventuratevi sugli spalti se avete coraggio. E’ vero che dobbiamo accettare gli immigrati; è vero che sono una risorsa così come noi italiani lo siamo stati per gli USA, l’Argentina o la stessa Svizzera; ma è nostra opinione che:
1°- verso gli immigrati irregolari bisogna essere intransigenti;
2°- le nostre leggi vanno rispettate, quindi niente spaccio di droga e risse e niente intimidazioni e i delinquenti tornino a casa loro, non vengano a fare i “padroni” nel nostro Paese.
Vi siete mai chiesti come si guadagnino da vivere quelli che passano tutto il giorno al parco o al bar?
Questa amministrazione troppo permissiva e accogliente, sta purtroppo dando corda a questi comportamenti, ad esempio facendo scomparire i vigili dalle strade e finanziando con i nostri soldi (€. 15.000) lo sportello per gli stranieri. Ben venga lo sportello per gli stranieri: ma si realizzino anche quelli per gli anziani, per gli handicappati e per i disabili! Categorie che abbisognano di maggior aiuto davanti ad una burocrazia spesso incomprensibile e sorda.
Continuando di questo passo Rovato potrebbe diventare come quei paesi in direzione di Brescia (Ospitaletto e Castegnato) che si possono affrontare, alla sera, solo se in auto non vi sono bambini, tanta è l’indecenza manifestata e purtroppo tollerata.
Noi chiediamo al sindaco di Rovato di fare oggi qualche intervento per fermare quest’invasione in modo da consentire a tutti di circolare nel proprio Paese anche dopo cena, magari per un gelato con la famiglia…
e magari senza scorta armata.
Dott. Aldo Rossi
Coordinatore Forza Italia Rovato

"LEONE” - 1° anno Cottinelli

maggio 2003
A causa dell’esiguo spazio abbiamo deciso di procedere a puntate:
Iniziamo questa valutazione trattando la problematica inerente le Frazioni di Rovato.
A distanza di un anno l’attuale Amministrazione non ha dato segno tangibile di un concreto impegno volto a risolvere il disagio dei rovatesi che risiedono e svolgono la propria attività lavorativa nelle Frazioni.
Non esistono nuovi progetti di un certo rilievo e le opere in corso sono frutto della precedente amministrazione.
Il piano di asfaltatura che è stato più volte annunciato non è ancora partito. Se i ritardi dovessero rimanere cronici la semplice passeggiata in bicicletta potrebbe trasformarsi in una Parigi-Dakar. Tralasciamo poi i danni arrecati alle auto costrette anch’esse a cimentarsi in tali percorsi accidentati.
Inoltre, come più volte segnalato in Consiglio Comunale, i residenti richiedono a gran voce molta attenzione ed il massimo impegno in merito al problema della sicurezza e del controllo del territorio.
Le strade di campagna sono sempre più infestate da loschi individui che, indisturbati, possono tranquillamente occuparsi dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Si potrebbe procedere con un maggiore e più attento pattugliamento delle strade più periferiche di Rovato. Il rafforzamento della presenza delle unità di polizia municipale, in coordinamento con le forze del Comando dei Carabinieri locali, sarebbe un’azione deterrente contro i commerci illegali dello spaccio di droga, quanto meno sufficiente a rendere insicuro per i criminali questo territorio.
L’illuminazione delle periferie rovatesi, in particolar modo degli incroci pericolosi è un altro problema che va inserito nell’agenda comunale. Infatti le strade delle frazioni hanno avuto un incremento di traffico notevole dovuto alle tangenziali per Coccaglio-Chiari e alla nuova SS 11. Un altro motivo, questo, per rivedere il piano di asfaltatura in ordine al modificarsi del traffico, su gomma, sul territorio di Rovato.


Gruppo Consiliare Casa delle Libertà

DEPURATORE CONSORTILE (LEONE ROVATO)

Rovato, aprile 2003
Accogliamo con favore l’iniziativa di ripresentare un foglio istituzionale nel Comune di Rovato, riservandoci ovviamente di verificarne i contenuti e gli scopi, e lo facciamo con un saluto alla cittadinanza e con una prima piccola dose di critica costruttiva per l’amministrazione comunale.

Innanzitutto la decisione di realizzare il Depuratore consortile, in località Sant’Andrea a Rovato, con una potenzialità di circa 250 mc/giorno di acque reflue che giungeranno dalle fognature di ROVATO, CAZZAGO S.M. , PADERNO FRANCIACORTA, PASSIRANO, PROVAGLIO D’ISEO, ERBUSCO, COLOGNE e COCCAGLIO è assurda.
Una Giunta che dovrebbe per storia culturale essere sensibile alla tutela dell’ambiente ha omesso di verificare l’effettivo Impatto Ambientale utilizzando alcuni dati tecnici riguardanti le profondità delle falde acquifere. Tali dati conclusivi fanno emergere un quadro poco rassicurante per la salute, in relazione alla realizzazione di questo progetto; ci si chiede come mai questi stessi dati erano considerati pessimi e preoccupanti in relazione al progetto del termoutilizzatore. Non ci pare poi di ricordare che tra le varie promesse fatte in campagna elettorale dalla lista civica del “trenino” vi fosse questo “omaggio” per gli abitanti di Sant’Andrea, che sicuramente non mancheranno di far sentire la loro voce.
Ricordiamoci che questi metodi di gestione della cosa pubblica erano stati ferocemente criticati alla Giunta Manenti. Avremmo sperato un minimo di coerenza.

In materia di parcheggi dobbiamo ancora una volta affrontare il problema del “gratta e vinci”: ha solo causato lamentele infinite; coloro che, non essendo rovatesi, si trovano per la prima volta a parcheggiare nel territorio di Rovato sono destinati alla contravvenzione sicura … e non crediamo che torneranno in seguito a fare shopping nel nostro Comune.

Chiediamo poi a gran voce al signor Sindaco e all’assessore dei Servizi Sociali Marchi che venga rinnovato il tradizionale Pranzo degli Anziani che ha avuto sempre più successo negli ultimi anni ed un riscontro entusiastico. Questi (l’ultima volta erano 700) si sono sentiti parte effettiva ed importante della comunità rovatese. Sarebbe un grave errore negargli questo momento di festa e di ringraziamento per tutto quello che hanno fatto per noi.

Gruppo Consiliare Casa delle Libertà