Nuova sede e nuovi programmi per Forza Italia
Un gazebo per la raccolta di firme contro la proposta di legge Amato, allestito domenica 29 ottobre, ha permesso ai rovatesi di individuare la nuova sede del Gruppo di Forza Italia, sita all’inizio di via Cesare Battisti, che rimarrà aperta ogni domenica mattina dalle 10 alle 12.
Un gruppo rappresentato in Consiglio Comunale da tre consiglieri, Vittore Martinelli, Giuseppe Gussago e Aldo Rossi, quest’ultimo coordinatore comunale e capogruppo consiliare di Forza Italia, di recente subentrato al compianto di Luigi Bellini.
Un gruppo quello di Forza Italia con un comitato direttivo composto da 11 persone, tutte rovatesi, tra cui una sola donna.
Un gruppo che si sta preparando con entusiasmo alle prossime elezioni amministrative comunali, ma che sostiene anche la “battaglia” nazionale contro la manovra finanziaria e le recenti riforme di governo.
Ne è un esempio lo stesso banco per la raccolta di firme contro la proposta di legge Amato che consentirebbe agli stranieri di ottenere la cittadinanza italiana dopo cinque anni di permanenza in Italia.
“Non siamo contrari al conferimento della cittadinanza italiana agli stranieri – afferma il rappresentante del gruppo Aldo Rossi – ma tale concessione non deve essere data per mera anzianità di soggiorno. Vanno valutati altri requisiti tra cui la conoscenza della lingua italiana, dei principi costituzionali e una effettiva integrazione lavorativa”.
Recentemente sui muri del paese sono apparsi dei manifesti, a firma dei partiti che compongono la casa delle libertà riportanti la seguente frase: “Fermiamo Cottinelli e compagni prima che ci facciano anche la Moschea”
Qual è il significato di tali manifesti?
“I manifesti – chiarisce Rossi - sono una provocazione. Il problema dell’integrazione è molto sentito tra la popolazione, un problema che l’attuale amministrazione dovrebbe affrontare e non minimizzare. Invece si è creato a Rovato un atteggiamento di sostegno e accoglienza verso qualsiasi forma di immigrazione che ha lasciato, purtroppo, spazio a forme di clandestinità e irregolarità. Le forme di sostegno vanno bene in situazioni di emergenza ma non devono diventare la regola. Se un simile trend continuerà anche in futuro, tra 15 o 20 anni i cittadini rovatesi saranno una minoranza. Non siamo contro l’integrazione ma siamo per una forma di integrazione sostenibile e controllata”.
Oltre all’integrazione sostenibile, quali sono gli altri punti alla base del programma che vi condurrà alle elezioni amministrative comunali?
“Per il momento abbiamo un programma “aperto” a cui stiamo lavorando.
Abbiamo organizzato alcuni comitati elettorali che si riuniscono periodicamente, per creare una sorta di apertura verso la società rovatese, perché la politica e i buoni programmi si fanno tra i cittadini. Chiunque voglia partecipare è ben accetto”.
Come sono i rapporti con gli altri partiti che compongono la Casa delle Libertà?
“Buoni. Ne sono un esempio i manifesti che sono stati stampati di comune accordo. L’intento è quello di collaborare per arrivare compatti alle elezioni amministrative. Attualmente vi è la disponibilità di tutti in tal senso”.
Come giudicate l’operato dell’amministrazione Cottinelli?
In questi anni l’amministrazione ha fatto cose positive e negative. Di positivo possiamo citare l’attenzione rivolta alle problematiche giovanili con l’istituzione del Tavolo delle Politiche Giovanili, nonché le forme di sostegno attuate nell’ambito sociale verso anziani, famiglie disagiate e portatori di handicap. Negative sono le promesse fatte e non mantenute nel campo dei lavori pubblici, del rispetto per il territorio e l’ambiente. Pare che siano stati portati avanti tanti interventi a pioggia senza la predisposizione di un piano generale che tenga conto delle esigenze della comunità.
Se nel maggio 2007 il vostro partito dovesse essere chiamato a guidare il paese cosa cambiereste e cosa manterreste di ciò che è stato fatto negli ultimi 5 anni?
Certamente non vogliamo “rottamare” tutte le cose buone che sono state fatte dall’amministrazione Cottinelli, in primis quelle in precedenza citate che vanno sicuramente mantenute e migliorate (continuate).
Cambieremmo invece la politica del settore commerciale rovatese, a cui vanno dati nuovi impulsi.
Le mini iniziative organizzate dall’amministrazione per rivitalizzare il commercio si sono dimostrate fallimentari. Buona è stata la costituzione di un’associazione di categoria ma questa non è stata adeguatamente supportata. Rovato deve ritornare ad essere capoluogo del commercio. Ciò consentirebbe anche di rendere il paese più vivo e vivibile, rendendo il terreno meno fertile all’invasione di extracomunitari irregolari”.
Un programma dunque in continua evoluzione, un programma per far crescere Rovato nel rispetto della esigenze dei cittadini.