Napolitano rinvia Prodi alle CamereBerlusconi: "L'agonia continueràgovernano con il mercato dei voti"
di Redazione - sabato 24 febbraio 2007, 14:27
Roma - Dopo l'intensa "due giorni" di consultazioni al Quirinale, la crisi di governo è arrivata alla svolta. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha respinto le dimissioni del premier rinviando il governo alle Camere per il voto di fiducia: primo appuntamento chiave, quello previsto martedì al Senato. Il capo dello Stato ha motivato in questo modo la sua decisione: "Ho ascoltato con attenzione e rispetto le voci di tutte le formazioni politiche. Le consultazioni hanno confermato la complessità della crisi apertasi dopo le dimissioni del presidente Prodi. Nel corso dei colloqui tutte le componenti dell'Unione hanno riconosciuto la gravità dei problemi derianti dalla scrasa coesione della maggioranza, sia su taluni punti del programma di governo, sia per il risicato margine al Senato. Sulla base del nuovo accordo di programma e di metodo appena stilato, l'ipotesi di sperimentazione di una più estesa maggioranza - sostenuto da alcune componenti della Casa delle Libertà - non è risultato sufficientemente condiviso per risolvere la crisi. Ho ritenuto, pertanto, che non esistano le condizioni per lo scioglimento anticipato delle Camere, sia alla luce di una costante prassi istituzionale, sia in considerazione di un giudizio largamente convergente, benché non unanime, sulla necessità prioritaria di una modificazione del sistema elettorale vigente. Non vi è, al momento, una concreta alternativa al rinvio del governo dimissionario al parlamento. L'accertamento della sussistenza della maggioranza avverrà in tempi brevissimi, in modo tale da consentire, in caso di ottenimento della fiducia, il ritorno della piena normalità nella vita del governo". Il presidente del Consiglio Prodi, uscito dal colloquio con Napolitano, ha rilasciato una brevissima dichiarazione: "Mi presenterò alle Camere per il voto di fiducia nei tempi più rapidi possibili, con lo slancio rinnovato di una coalizione coesa e decisa ad aiutare il Paese, spingendo verso la ripresa economica che è in atto".