Il Consiglio Comunale di Rovato sancisce come “definitiva” la collocazione nell’area del Foro Boario del mercato merceologico del lunedì. Una decisione che fa cantare vittoria alle opposizioni, anche se la maggioranza di Rovato Civica, tramite il capogruppo Luciana Buffoli, ribadisce la “volontà politica, non appena ci saranno le condizioni tecniche per uno spostamento dignitoso e funzionale degli ambulanti, di ritornare nella sede naturale del mercato: piazza Cavour e le vie limitrofe del centro storico”.
La spiegazione di Cottinelli. “Nell’aprile del 2002, poco prima delle elezioni – ha spiegato il sindaco, Andrea Cottinelli – l’amministrazione Manenti decise di trasferire in via provvisoria il mercato al Foro Boario. All’epoca non era stato fatto nessun progetto d’intervento su piazza Cavour; quindi, la provvisorietà di quell’atto non appare politicamente giustificata. Tuttavia ora, a 5 anni dal trasferimento, i 148 ambulanti del mercato hanno acquisito diritti che un ritorno in centro alle condizioni attuali non sarebbe in grado di garantire”.
Il regolamento. Il nuovo regolamento definitivo del Foro Boario, proposto dall’assessore Eligio Costanzi, fa scendere a 141 i banchi del mercato rovatese e si propone di razionalizzare spazi e postazioni. Rinviata, come richiesto dal consigliere di maggioranza Diego Bertuzzi, la norma che prevedeva vincoli di cessione delle licenze per la trentina di licenze non di abbigliamento. Tutto il consiglio si è tuttavia detto favorevole a fissare presto alcune norme generali che garantiscano la tipicità del mercato rovatese e la varietà delle merci vendute. L’obiettivo è quello di impedire che l’importante manifestazione della capitale franciacortina, che vanta secoli di storia e tradizione, si trasformi solamente in un centro commerciale all’aperto di bigiotteria e capi d’abbigliamento, cancellando invece altri settori come l’alimentare, i giochi per bambini e le ferramenta.
Il voto. A favore del regolamento si sono espresse anche le opposizioni. Pietro Cavalli, di “Per Rovato con Manenti”: “Da sempre sosteniamo il mercato al Foro Boario; ci fa piacere che ora anche la maggioranza ci dia ragione. L’obiettivo adesso deve essere realizzare il ponte di collegamento fra la piazzetta del Comune e gli Spalti Don Minzoni”. Unico voto contrario quello del consigliere di maggioranza Pietro Fogliata, mentre Gianfranco Serra (Ds) si è astenuto auspicando una “maggiore volontà politica per superare gli ostacoli che impediscono il ritorno del mercato in centro, cioè dove lo vogliono i cittadini”. Il mercato in piazza Cavour era uno dei punti forti del programma elettorale 2002 di “Rovato Civica”, come riconosce la capogruppo Buffoli: “I lavori in numerose zone del centro e l’ampliamento del volume dei banchi, consentito dalla legge, rendono di fatto impossibile assicurare un mercato dignitoso e funzionale in centro. Questo regolamento definitivo ci consente quindi di fissare alcune regole al Foro e di progettare altre iniziative per il rilancio del centro, come i mercati tematici o lo Sbarazzo. L’obiettivo politico resta comunque quello di tornare in centro con il mercato del lunedì”.
La altre scelte. Infine, via libera della maggioranza al rivestimento in erba sintetica per il campo di calcio a 11 giocatori di via Campomaggiore (250mila euro), al parcheggio per il cimitero di Sant’Andrea e al piano di recupero dell’ex cinema Corso, primo passo verso la vendita dell’immobile e la realizzazione del terzo stralcio di lavori per la nuova biblioteca di Casa Rovati.
Il parere delle opposizioni Ad eccezione del voto sul regolamento definitivo del mercato del lunedì, sia la lista “Per Rovato con Manenti” che Forza Italia (l’unico consigliere leghista, Pierluigi Toscani, non era presente mercoledì sera in aula) hanno respinto tutti gli altri punti salienti all’ordine del giorno. Sull’adesione del Comune di Rovato al Tavolo della Pace Franciacorta – Monte Orfano, particolarmente tagliente il giudizio del consigliere azzurro Giuseppe Gussago: “La Casa delle Libertà non è la vecchia Dc; rifiutiamo quindi queste logiche consociative non perché contrari alla pace ma per evitare mistificazioni”. Lo stesso Gussago ha poi accusato Cottinelli di “non riconoscere la realtà creando tensioni, come quando propone il trasferimento dell’Asl da Chiari – dove storicamente ha sede il polo sanitario – a Rovato”. No secco di Emanuele Rossi sia al sintetico sul campo di calcio in via Campomaggiore (“ci sono altri modi per spendere quei fondi”) che all’alienazione dell’ex cinema Corso. “No all'alienazione dell'ex Cinema Corso; questa ammnistrazione dimostra ancora una volta la mancanza completa di programmazione e sviluppo del territorio con un altro intervento a pioggia, a macchia di leopardo; – ha concluso Aldo Rossi, Fi - un'altra dimostrazione di come quest’amministrazione non abbia un’idea coerente sullo sviluppo omogeneo di Rovato”