“LA STAGIONE DELLE RIFORME”. Le promesse elettorali del Governo Berlusconi, uscito vincente dalle politiche del 2001, sono state in grandissima parte realizzate: dalla riforma della Scuola, alla Ricerca Scientifica, dalla riforma del Diritto Societario a quella del Diritto Fallimentare (in dirittura d’arrivo), dalla riforma del Mercato del Lavoro (Legge Biagi) alla diminuzione del Costo del Lavoro (novità introdotta nell’attuale finanziaria), dalla riforma del Fisco fino alla Devoluzione, dalla Bossi-Fini in tema di immigrazione (che effetti repressivi ha avuto ma che si potrebbe migliorare), fino alle riforme della Sanità, della Giustizia, alla legge Obiettivo, nonché a tutte quelle ancora in cantiere come quella del Diritto della famiglia.
A tutte queste si aggiunge la Riforma della legge elettorale che presenta delle novità apprezzabili come lo spingere i piccoli partiti a coalizzarsi e fondersi in partiti più grandi, per evitare di non passare gli sbarramenti che diventano più bassi se si entra in una coalizione. Nella storia politica italiana la frammentazione eccessiva in piccoli partiti aveva creato l’ingovernabilità nella prima repubblica; come non ricordare quando si arrivò al paradosso di un partito, quello socialista, che al massimo aveva ottenuto il 13% dei voti, a ricoprire entrambe le più alte cariche disponibili: presidenza della repubblica (Pertini) e presidenza del consiglio (Craxi). Con l’attuale proposta si elimina questa eventualità, inaccettabile a mio parere, alla radice.
A tutto questo si aggiungono le grandi opere: il Ponte sullo Stretto che collegherà in tempo reale la Sicilia con il continente e ciò non potrà portare altro che benefici all’economia del sud; l’ammodernamento della rete autostradale (variante di valico, raccordo Bolognese e passante di Mestre), le grandi linee di collegamento europee (in questi giorni assistiamo alle proteste sul tratto Lione-Torino).
Dimenticherò qualcosa in questo escursus delle riforme attuate o in via di attuazione; comunque il programma elettorale, futuro, della CdL è chiaro e limpido, ovvero continuare con la stagione delle riforme; riforme che sono state attuate in quasi 5 anni di governo e che prima non si erano fatte in 50 anni. Al contrario ben sappiamo quale è il programma di Prodi: cancellare tutte questa riforme, una ad una, cancellare il Ponte sullo stretto e riportare l’Italia nel buio medioevo. Dott. Aldo Rossi
Coordinatore Comunale di Forza Italia Rovato