Nell'ultima settimana Rovato è stato al centro del problema connesso con l'immigrazione e l'integrazione. Immigrazione non controllata, lasciata al libero arbitrio dei nostri governanti, sia locali che nazionali, per anni, e ora ci si sorprende di quanto sia avvenuto, della ferocità dei fatti.
Un agricoltore soleva dire che per imbottigliare il vino ci voleva maestria e pazienza altrimenti lo si poteva rovesciare e il fondo si poteva mischiare con quello buono (di vino). In questi giorni mi è tornato alla memoria questo detto e l'ho trovato calzante.
Non possiamo lasciare entrare nel nostro paese tutti quelli che bussano ed hanno bisogno; bisogna centellinare gli ingressi in relazione alle effettive esigenze del nostro mercato ed alla capacità del tessuto urbano di assorbire gli individui prima e le loro famiglie poi.
In Italia entrano tutti, persone per bene, e ce ne sono tante, e delinquenti che al loro paese non troverebbero altro spazio se non nelle carceri, tra l'altro molto più dure e disumane delle nostre.
Come se non bastasse questi immigrati si concentrano lungo le direttive di comunicazione nord/sud e est/ovest andando a creare degli agglomerati che rendono difficoltosa l'integrazione: è come se uno stomaco solo ingerisse un agnello intero; se l'agnello fosse condiviso tra molti commensali la digestione sarebbe più facile.
I problemi si riscontrano a tutti i livelli: nelle scuole pubbliche gli immigrati arrivano a percentuali che superano il 50%; si possono solo immaginare le conseguenze. Gli italiani che se lo possono permettere si rifugiano nelle scuole private, costose e quindi non accessibili ai figli degli immigrati; gli italiani che non possono permetterselo resistono e vedono crescere la loro rabbia verso le istituzioni che non comprendono il problema. I problemi che nascono in queste scuole sono alla luce di quanti vogliono vedere: i programmi non vengono attuati completamente e le difficoltà linguistiche rallentano il normale svolgimento delle lezioni.
Altro problema è connesso alla incapacità delle istituzioni di farsi garante dei problemi dei bisognosi e degli anziani: tutte le liste di accesso ai servizi pubblici vedono gli estracomunitari in pole position, a discapito degli italiani, e questo è dovuto al fatto che spesso non svolgono lavori regolari e quindi il loro reddito è virtualmente basso; si crea quindi una sleale concorrenza tra coloro che hanno necessità di alloggi pubblici, di asili pubblici, e altri servizi pubblici necessari. Non rispondiamo a questo problema dicendo che siamo noi italiani a tenere lavoratori in nero e ad approfittarne; è sicuramente vero me è vero che chi ci rimette sono proprio quegli italiani delle fasce più deboli e a rischio.
Negli ultimi mesi il nostro comune è stato oggetto di due fatti violenti avvenuti lungo la via principale, causati da estracomunitari in cerca di regolamenti di conti personali.
Torniamo a Rovato:
se non si fosse portato lo sportello immigrati a Rovato;
se si fosse attuata una politica come quella di Adro, regalando un premio di euro 500 a tutti quei vigili che avessero scovato un clandestino (trovata questa, a detta dello stesso Sindaco, che non è assolutamente costata e che ha intimorito chi doveva intimorire, ovvero i clandestini che bene hanno pensato di andare in un altro territorio più accogliente, come Rovato, ma non solo a Rovato);
se si fosse attuata una politica di controllo severo come quello del Sindaco di Coccaglio delle ultime settimane;
se si controllassero i parchi e i bar con maggiore assiduità, dove agli occhi di tutti i rovatesi, si vedono persone che tutti i giorni stazionano, e quindi non lavorano, con auto di lusso parcheggiate sui marciapiedi.
Questi provvedimenti non sarebbero bastati a fermare le violenze ma almeno avrebbero dato ai cittadini la consapevolezza di un tentativo da parte delle istituzioni.
Nulla serve la pattuglia in auto che percorre migliaia di chilometri all'anno oppure la pattuglia a piedi che altro non può fare se non emettere contravvenzioni agli automobilisti.
Credo che l'attuale amministrazione debba fare una seria riflessione e cercare di comprendere che siamo in una fase straordinaria di pericolo e le fasi straordinarie vanno affrontate con serietà e capacità.
L'altro avvenimento che dimostra una volta ancora l'incapacità dell'attuale amministrazione comunale di controllare il territorio è stata la manifestazione non autorizzata di musulmani.
Credo che questa amministrazione comunale abbia dimostrato ancora una volta come non sia all'altezza del compito assegnato dai cittadini.