Intervengo in risposta alla lettera al Direttore del Giornale di Brescia pubblicata nel giorno di martedì 11 novembre dall’ex assessore al Bilancio e Tributi Ing. Egidio Barbieri per riportare il dibattito dentro i corretti ambiti di competenza.
La nuova amministrazione ha trovato una situazione di crisi di liquidità che non ci consente di soddisfare tutti i fornitori dell’Ente Comunale per una somma che da Agosto a tutt’oggi è variata in una forchetta compresa dai 400.000 ai 600.000 euro.
Crisi di liquidità che genera interessi di mora nei confronti dei creditori e un danno di immagine per il Comune di Trenzano che avremmo voluto evitare.
Non è assolutamente né “improprio” né “fuorviante” parlare di buco di bilancio in quanto un debito extra è stato generato dagli interessi di mora e questo debito extra continuerà ad aumentare finché la crisi di liquidità non verrà arginata. Poco conta che sulla carta il Bilancio 2007 si sia chiuso con un avanzo di oltre 400.000 euro.
Questa crisi di “liquidità” è stata generata da più fattori che cronologicamente si possono riassumere in tre punti:
1) Progetto “Barbaresca”, 2) Progetto Immobili della nuova piazza, 3) Estinzione dei mutui.
Il Progetto “Barbaresca” ha trovate coinvolte le due precedenti amministrazioni: la prima ha attivato l’iter di valorizzazione finanziando l’acquisto dell’area con liquidità di cassa ereditata dalla gestione della discarica; la seconda lo ha congelato senza riuscire in quattro anni a reperire le risorse necessarie per coprire l’indebito prelievo di cassa. Per queste ragioni il progetto Barbaresca, sotto il profilo della responsabilità, ha un padre certo ma altrettanti figli certi che successivamente non sono stati in grado di risolvere la questione. La precedente amministrazione ha bocciato una linea di valorizzazione dell’area “Barbaresca”senza valutare gli aspetti negativi che ne sarebbero derivati.
Ora l’Amministrazione guidata dal Sindaco Andrea Bianchi, della quale ho l’onore di far parte; ha dato il via all’operazione di riqualificazione del progetto e valorizzazione dello stesso cercando di mantenere ben saldo il principio della salvaguardia del territorio sotto il profilo sia del consumo dello stesso sia dell’impatto ambientale.
Altresì il Progetto “Immobili della nuova Piazza” non deve passare inosservato scaricando la responsabilità sull’impresa costruttrice e sul mercato immobiliare che è cambiato in peggio. Quello che va stigmatizzato è l’ennesimo tentativo fallimentare di un Ente Pubblico di sostituirsi agli imprenditori del settore. Ben sappiamo quanto sia difficile operare nel settore immobiliare; ben sappiamo quanto diventi arduo operare nelle fasi di congiuntura economica negativa; ben possiamo immaginare quanto possa essere aleatorio operare per chi non è esperto del settore. Credo che il Comune di Trenzano non avrebbe dovuto avventurarsi in un’iniziativa prettamente speculativa nel settore immobiliare. Poche iniziative, da parte di operatori economici pubblici, nel settore immobiliare o dei lavori pubblici escono vittoriose con virtuosi risparmi nei tempi di esecuzione delle opere e nei costi (vedi la nuova tangenziale Sud di Brescia); per raggiungere questi obiettivi è necessario uno staff di elevata qualità che gli enti più piccoli difficilmente possono permettersi.
L’estinzione dei mutui è stata sicuramente vantaggiosa, ma in concomitanza con il fallimento delle altre due operazioni ha drenato ancora maggiore liquidità dalle casse già esangui dell’Ente Comunale comportando, tra l’altro, l’impossibilità di contrarre nuovi mutui fino al 2010.
Come se non bastasse, nonostante la crisi del settore immobiliare e pertanto nell’impossibilità di preventivare una soluzione in tempi brevi ai progetti incompiuti sopra descritti, l’Amministrazione Comunale precedente ha messo in cantiere, prima della tornata elettorale, altre opere pubbliche riguardanti il cimitero e l’ultimo stralcio del ring stradale che hanno contribuito ad aggravare la situazione sul fronte liquidità ed esponendo il Comune alla gogna dei fornitori in attesa del giusto pagamento.
Complessivamente la situazione finanziaria del Comune di Trenzano si presentava, al momento del nostro insediamento nel mese di Aprile particolarmente grave.
Con l’operazione “Barbaresca”, nel Consiglio Comunale del 3 novembre, la nostra amministrazione ha dato il via all’ineluttabile processo di valorizzazione dell’area alla luce della grave crisi finanziaria e all’impossibilità di contrarre mutui in capo all’ente; come risultato abbiamo dovuto perseguire una strada tortuosa incaricando la società di servizi controllata dal Comune di farsi carico dell’onere finanziario, della progettazione e del rischio di impresa connesso.
Ritengo comunque che il Sindaco Andrea Bianchi sia stato eletto per porre rimedio a questa situazione e per cambiare rotta nel modo di amministrare. Il voto di Aprile, per l’Italia, e per Trenzano rappresentano la volontà decisa da parte dell’elettorato di porre fine senza mezzi termini con il vecchio modo di far politica.
Ritengo di poter affermare, con prudente ottimismo, che in breve tempo il Comune di Trenzano potrà uscire dalla crisi di liquidità e potrà ricominciare a progettare per il futuro e lo sviluppo della sua comunità.